Dopo il ko casalingo contro i biancorossi di Palladino, qualcosa è cambiato: eliminati il Benfica in Champions e la Juventus in Coppa Italia, Lautaro e compagni hanno ottenuto 6 punti nelle ultime 2 gare di Serie A e adesso sono di nuovo quarti con Roma e Milan. E alle porte c’è un maggio che può essere ricco di soddisfazioni…
Qualcosa è cambiato. E’ successo dopo il ko contro il Monza, il terzo di fila per 1-0 a San Siro in Serie A. Quel 15 aprile l’Inter era in palese difficoltà, con molte delle sue certezze azzerate e addirittura guardava con preoccupazione al match di quattro giorni dopo contro il Benfica. Il 2-0 dell’andata di colpo non era più un’assicurazione sul passaggio del turno e anche la dirigenza, riunita fino a notte fonda nella pancia di San Siro, pianificava un piano d’emergenza in caso di eliminazione dalla Champions. Cosa sia successo nelle ultime due settimane lo sanno tutti: l’Inter ha cambiato marcia e non solo ha puntellato la panchina del tecnico di Piacenza, ma ha rimesso sui giusti binari una stagione che adesso potrebbe regalare al popolo nerazzurro un finale pirotecnico.
Montagne russe
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Inzaghi è stato investito dalle critiche per le 11 sconfitte rimediate in campionato. Troppe per una squadra con una simile rosa, che di fatto non è mai stata in corsa per lo scudetto. Soprattutto da fine gennaio in poi gli alti e i bassi di rendimento sono stati vistosi e un infrasettimanale (di Champions o Coppa Italia) da leoni e stato spesso seguito da una domenica (o comunque da una prestazione) deludente in Serie A. Così sono arrivati gli scivoloni contro Empoli, Bologna, Spezia, Juventus, Fiorentina e Monza più i pareggi con Sampdoria e Salernitana. Una valanga di punti dilapidati che stanno mettendo in dubbio la qualificazione alla prossima Champions. In Europa e nella coppa nazionale, invece, Lautaro e compagni non hanno mai tremato. Il perché di questa Inter dai due volti è stato a lungo un mistero, ma forse da due settimane a questa parte… qualcosa è cambiato.
Psicologia
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Di certo Inzaghi non ha mai perso la guida dello spogliatoio e la squadra non lo ha mai… mollato. Il tecnico avrà trovato qualche difficoltà a mantenere costante il rendimento in presenza di impegni ravvicinati, ma nel momento chiave della stagione è stato bravissimo a compattare il gruppo. Quando il precipizio era a un passo, l’Inter è tornata a fare l’Inter ovvero a esprimere il suo grande potenziale. E’ successo nella notte del passaggio in semifinale di Champions, con quel 3-3 contro il Benfica che fino a pochi minuti dalla fine era una rotonda vittoria per 3-1. Da allora in poi sono arrivate due affermazioni in campionato contro Empoli e Lazio e la qualificazione in finale di Coppa Italia ai danni della Juventus. Al di là dei risultati, comunque fondamentali, sono state però le prestazioni a rincuorare la dirigenza e lo staff tecnico: l’Inter ha quasi sempre controllato il match e, anche in alcuni scorci di partita certi difetti sono tornati a galla, le ultime quattro prestazioni sono state tra le migliori della stagione. In particolare quella contro la Lazio, con numeri eloquenti: 25-9 i tiri tentati, 61% di possesso palla e risultato ribaltato dopo essere andati sotti. L’ultima rimonta con sorpasso era datata 28 gennaio a Cremona. Merito della ritrovata vena realizzativa della Lula, perché l’attacco spento tra marzo e aprile aveva creato non pochi problemi, di una condizione fisica che è sempre stata discreta (e ora è qualcosa di più che discreta…), della perfetta gestione di Inzaghi sia del turn over (più utilizzato rispetto al passato) sia delle sostituzioni (determinanti quelle contro la Lazio, con i due gol di Lautaro e quello di Gosens, entrambi entrati dalla panchina) e di una maggiore concentrazione qualunque sia il nome dell’avversario. In passato le medio-piccole hanno spesso messo in ginocchio i nerazzurri, mentre, in attesa della riprova di mercoledì a Verona, l’Empoli è stato battuto con un secco 3-0.
MAGGIO DI FUOCO
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Con le ultime due settimane di aprile l’Inter ha dato un senso a un mese di maggio che la vedrà impegnata nell’euro-derby di Champions contro il Milan (10 e 16), nella finale di Coppa Italia con la Fiorentina (24) e in una rincorsa al quarto posto in campionato che passa attraverso gli scontri diretti contro Roma e Atalanta oltre che da match complicati con Napoli e Torino. A conti fatti, però, erano 13 anni che il popolo nerazzurro non si apprestava a vivere un maggio così. Quello del 2010 ha regalato tre trofei e un triplete che rimarrà per sempre nella storia. Quello del 2023 “al massimo” porterà la seconda Coppa Italia consecutiva, il terzo/quarto posto in Serie A e la qualificazione alla finale di Champions League. Sarebbe comunque tantissima roba per chi ha visto il baratro a un passo e tra poco più di due settimane potrebbe trovarsi a prenotare i biglietti per volare il 10 giugno a Istanbul. Qualcosa è cambiato di sicuro e ora la Pazza Inter del recente passato non vuole più voltarsi indietro e rimuginare su un inverno denso di errori, ma pianifica un primavera da ricordare.
1 maggio – 08:33
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