Dal Genoa al Genoa, Kalulu chiude il cerchio. Il Milan ha un jolly in più

All’andata ha segnato il suo primo gol in rossonero e adesso si candida come vice Calabria. Ma può giocare anche da centrale. Il francese ha già convinto tutti

Capirlo meglio dalla bio Instagram: “La tenacia trasforma il fallimento in risultati straordinari”. Kalulu scrive così, poche parole e tanto lavoro. La frase d’apertura è un manifesto. Occhi della tigre quando gioca e un pizzico di buona sorte che non guasta mai. Esempio: da ragazzino accompagnava il “fratellone” agli allenamenti col Saint-Priest, squadretta dove hanno iniziato. Il pallone sempre tra i piedi, qualche palleggio nei tempi morti, buona tecnica, così l’allenatore invitò la madre a portare al campo pure lui. “Così almeno si diverte”, disse. Farà pure di più. Tempo tre anni e va a Lione. Oggi è diventato il jolly difensivo di Pioli. E domenica potrebbe chiudere il cerchio: dal Genoa al Genoa, dal primo gol tra i “pro” che vale un punticino alla possibile titolarità a San Siro (in agguato c’è sempre Dalot, che a Parma ha mandato in gol Leao).

Quei guanti

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Si parlava di dea bendata. Altro esempio: dicembre 2020, trasferta a Praga, Kjaer e Romagnoli sono out e Pioli ha solo Gabbia: “Chi schiero?”. Kalulu. Terzino destro adattato a centrale, un ruolo “ricoperto ogni tanto ai tempi del Lione”. Il Milan vince 1-0, Pierre viene promosso… dopo la strigliata di “papà” Ibra. Aneddoto curioso: a Praga fa freddo e Kalulu si mette i guanti, ma Zlatan glieli fa togliere: “Che figura fai? Non metti paura agli avversari”. Pierre l’ha raccontata col sorriso qualche mese fa: “Era la foga del momento…”. Curiosità a parte, il ventenne convince e viene riproposto in Serie A. Prima Parma, poi Genoa, dove arriva il primo gol. Fino alla prima convocazione con la Francia U21 (tre panchine all’Europeo). Un “bravo” da Pioli e l’altro dall’amico Theo, che invece aspetta ancora una chiamata: “È una scheggia – ha raccontato Kalulu –, va a duemila all’ora”. Lui è tutt’altro terzino, meno “treno”, ma comunque non disdegna le incursioni e il Milan ci punta.

Convincente

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Arrivato in estate dal Lione dopo una vita sul Rodano, Kalulu è il manifesto di ciò su cui il Milan vuole puntare: giovani forti e di talento da crescere con calma sotto l’ombrello del gigante Ibra. Pioli ci crede e gli dà fiducia, tant’è che contro il Parma l’ha schierato titolare a destra. Quest’anno ne ha giocate 9 da centrale e 7 da terzino (11 da titolare). Al Milan grazie a Maldini, quando gli ha chiesto di accettare non ha esitato: “Mi ha fatto scattare qualcosa”. Contratto fino al 2025, vice-Calabria ma anche vice Kjaer e Romagnoli, che ne ha parlato sempre bene: “Ha forza e personalità”. Anche decisivo. Nel 3-2 contro la Lazio, a dicembre, uno stacco sopra la testa di Muriqi ha portato all’angolo del gol di Theo. Tutto merito della tenacia. Si legge sul profilo.

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