Dal calcio al volley, ecco come lo sport ha messo all’angolo la Russia

Dalla nazionale esclusa dai playoff di Qatar 2022 alla cancellazione del Mondiale di pallavolo organizzato da Mosca: e dopo la richiesta del Cio di non far partecipare atleti e squadre russe, attese le decisioni per tennis (Medvedev è n. 1) e hockey

Dal calcio al volley, dalla scherma al basket: lo sport internazionale ha messo ai margini la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina e spinto Mosca fuori dai giochi. Il Comitato Olimpico Internazionale ha esortato ieri gli organismi sportivi a escludere atleti e dirigenti i russi dagli eventi internazionali, compresi i Mondiali di calcio perché è necessario “proteggere l’integrità delle competizioni sportive globali e per la sicurezza di tutti i partecipanti”.

Il calcio

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Subito è arrivata la decisione della Fifa di escludere la Russia dal Mondiale prima dei playoff di qualificazione del 24 marzo. I russi avrebbero dovuto sfidare la Polonia e in caso di successo la vincente di Svezia-Repubblica Ceca: tutte e tre le federazioni avevano già dichiarato che non sarebbero scese in campo con i russi. E l’Uefa – che ha chiuso la partnership con Gazprom – ha sospeso i club russi dalle Coppe (restava in corsa solo lo Spartak Mosca in Europa League). La federazione internazionale di pallavolo ha cancellato il Mondiale di pallavolo in Russia (dal 26 agosto). Non esiste ancora una sede che rimpiazzi il paese organizzatore, ma nel board della Federazione internazionale (Fivb) c’è stata una larga maggioranza per decidere il cambiamento, che fino a solo pochi ore fa veniva negato.

Hockey e tennis

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Il Board dell’Euroleague di basket ha sospeso Cska Mosca, Unics Kazan e Zenit St Petersburg dal campionato di Eurolega, e dall’Eurocup il Lokomotiv Kuban Krasnodar. E anche la federazione internazionale di pattinaggio (Isu), nel ribadire la solidarietà a “tutti coloro che sono stati colpiti dal conflitto in Ucraina”, con effetto immediato ha deciso di “non invitare”, e quindi di fatto vietare, atleti russi e bielorussi alle competizioni internazionali di short track, pattinaggio velocità e il pattinaggio di figura. Ancora non è chiaro come la richiesta del Cio peserà su hockey e tennis, sport in cui la Russia è ai vertici mondiali. Daniil Medvedev è da ieri il nuovo numero 1 del tennis mondiale, ma ad eccezione dei tornei dello Slam organizzati dall’Itf e della Coppa Davis, il circuito Atp è al di fuori della Federazione internazionale. La Finlandia ha chiesto che la nazionale russa sia bandita dai Mondiali di hockey che ospiterà a maggio, e la Svizzera si è allineata nella richiesta. Anche il comitato esecutivo di World Rugby ha bandito la Russia e la Bielorussia da tutte le attività internazionali, condannando “l’aggressiva invasione russa dell’Ucraina e l’agevolazione di questa azione da parte della Bielorussia”. Dura la risposta del capo del comitato olimpico russo, Stanislav Pozdnyakov: “C’è solo un commento da fare, siamo categoricamente in disaccordo”, aggiungendo che è pronto ad aiutare le federazioni nazionali a sfidare “le sentenze discriminatorie”.

Ma i casi di boicottaggio crescono ogni giorno: la federazione svizzera di calcio ha dichiarato che la sua squadra femminile non giocherà contro la Russia a luglio agli Europei e ieri lo Schalke ha rescisso il contratto di sponsorizzazione da 25 milioni di euro con il colosso energetico statale russo Gazprom.

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