Dal baseball al gol in Serie A con l’Empoli. Zurkowski, che scalata!

Il polacco dell’Empoli si è diviso a lungo tra pallina e pallone. Ora è l’uomo dei finali dei toscani. E pensare che era a un passo dal ritiro. Il suo unico rimpianto? “Aver lasciato presto la scuola”

Se avesse seguito il fratellone oggi avrebbe un bello swing, e non parliamo di musica, Stati Uniti o Benny Goodman, bensì di pallone, di Polonia e di Szymon Zurkowski. Lo swing è il giro di mazza nel baseball, i due secondi in cui il battitore sogna l’home run, il fuori campo, ma il più delle volte si ritrova out. Zurkowski è la stellina dell’Empoli, ha 24 anni, fa il centrocampista e domenica ha segnato il primo gol in Serie A contro il Sassuolo. L’ha fatto all’ultimo minuto e grazie alla goal line. Il bello è che anni fa giocava a baseball: “Sono stato campione polacco per tre volte”. Uno dei suoi compagni, Artur Strzalka, ha giocato per i New York Yankees, mentre suo fratello Arek è un allenatore di baseball. “Quando ha capito che avrei avuto più successo nel calcio non ha più insistito”. Meglio così.

utile

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Szymon è uno dei giocatori più in vista dell’Empoli, in prestito dalla Fiorentina per la seconda stagione di fila. L’anno scorso ha conquistato la promozione con Dionisi, 28 partite e due reti in Serie B, quest’anno sta cercando di imporsi pian piano. Fin qui le ha giocate tutte tranne una (Venezia), ma solo 4 dal 1’. Andreazzoli lo stima, ma spesso lo fa entrare a fine match. E al Mapei gli sono bastati 10’ per pungere. Non male. Al fantacalcio è uno da ultimo slot per leghe numerose o il classico che acquisti in coppia per coprire un titolare (Bandinelli, Haas). Forse però il gol al Sassuolo può aiutarlo a stravolgere le gerarchie.

sfottò…

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In carriera è già successo. Zurkowski è nato a Tychy, vecchia cittadina dormitorio per chi lavora a Katowice, a mezz’ora di treno. Da ragazzino indossa il numero 9 e si divide tra baseball e pallone: a 14 anni firma con il Gwarek, a un’ora di macchina da casa, e poco dopo approda al Gornik Zabrze, dove tra l’altro gioca Lukas Podolski. All’inizio è dura, alcuni compagni lo prendono in giro. Uno di loro ci va giù pesante: “Se un giorno dovessi finire in prima divisione, smetterò di giocare”. Szymon pensa di mollare, poi gli scatta qualcosa dentro. L’ha raccontato anni fa. “Ora dovrebbe essere in pensione”. Non ha mai svelato il nome, il talento ha fatto il resto e la rivincita è impagabile, anche se un rimpianto c’è: aver lasciato gli studi per dedicarsi al calcio. A 18 anni la routine era tosta. Sveglia alle 5, scuola, allenamenti, doccia e poi a dormire. Un giorno, sulla strada di casa, per poco non finisce fuori strada per un colpo di sonno. “Fu un avvertimento, non potevo continuare così”. Quindi basta scuola.

mai mollare

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A 19 anni debutta in prima squadra, gioca un paio di stagioni ad alto livello e poi firma con la Fiorentina, dopo aver stregato anche la Juve. Pare che Paratici fosse parecchio interessato al mediano polacco, qualità e quantità al servizio del gruppo, ma alla fine ha vinto Corvino. Cinque milioni al Gornik e dritto in Italia (solo due partite con la Viola nel 2019-20). Nel 2018 fu inserito dal c.t. Nawalka tra i preconvocati per il Mondiale in Russia. “Quando l’ho saputo ero da solo, in auto, e sono scoppiato in lacrime”. Non male per uno che voleva mollare. “Nel 2016 non avevo un contratto, mi chiedevo se giocare a calcio avesse senso, poi ho pensato ai miei genitori e ai sacrifici fatti per comprarmi scarpini, calzettoni, magliette, così ho continuato”. Un calcio a chi non ci crede, un altro al baseball tanto amato e l’ultimo, più importante, a quel compagno che lo sfotteva anni prima. Chissà dov’è oggi, lui. Szymon è lì che se la ride.

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