Da Theo-Cuadrado a Ibra-Chiellini: Milan-Juve in tre supersfide

La gara degli sprint in fascia, ma anche quella del gioco in mediana tra Tonali e Locatelli, passando per la battaglia dei gladiatori tra Zlatan e Re Giorgio: che spettacolo domenica sera a San Siro

Milan-Juve è una sfida tra frecce, leader e “miglior nemici”. Theo e Cuadrado, Tonali e Locatelli, Ibra e Chiellini. Ognuno nella sua zona, con il proprio calcio e i propri obiettivi, dal duello di una vita tra l’azzurro e lo svedese alla sfida che sa di nazionale tra i due centrocampisti del Mancio, fino al francese e al colombiano sulla stessa fascia. Vediamo le sfide più interessanti del big match.

Il duello della velocità

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Ovvero Hernandez vs Cuadrado. Il Theo-pensiero è in un’intervista rilasciata a The Athletic: “Chi è più veloce tra me e Leao? Facile: io!”. Personalità, estro e testa sempre alta. Theo è un terzino atipico, invece di andare sul fondo preferisce accentrarsi palla al piede. I compagni lo chiamano “locomotiva”, contro Cuadrado sarà una bella sfida: dall’annata scorsa solo Faraoni ha servito più assist di loro, 11 contro 10. In quella in corso, però, comanda il francese con 5. Deschamps ci ha messo un po’ prima di convocarlo, ma poi ha contribuito a regalargli la Nations League sfornando un assist con la Spagna. Fin qui ha giocato 4 partite, segnato un gol al Belgio e sfornato altri due +1 nell’8-0 contro il Kazakistan. Theo è uno degli esterni mancini più performanti d’Europa, 5 assist e 4 gol. Vediamo che combinarà contro Cuadrado, lo Speedy Gonzales della Juve che si sta confermando sui livelli della passata stagione, anzi di più. In 40 presenze con Pirlo mise a segno due gol, in questa stagione è già a quota 4, anzi 5 conteggiando la rete realizzata contro la Samp in coppa Italia. Peraltro la prima su punizione, dopo quella di Ronaldo nel luglio 2020. E che si aggiunge al gol arrivato direttamente dalla bandierina del calcio d’angolo, contro il Genoa lo scorso 5 dicembre. Ma dal repertorio del colombiano non escono solo gol (e che gol!), ma anche percussioni, dribbling, tiri, tanto da essere il difensore che in questo torneo ha creato più occasioni da gol (ben 33). Ed suoi numeri sono destinati a crescere, perché la sua versatilità ne fa un pilastro della Juve di Allegri: un posto per lui, in difesa o a centrocampo, di fatto c’è sempre. A maggior ragione ora che Chiesa è atteso da un lungo stop.

Il duello del fosforo

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Ovvero Tonali vs Locatelli. Ormai non fa più notizia: Tonali si è preso il Milan. Calciatore nuovo, in campo e nella testa, leader come ai tempi di Brescia, “nascosto” da Cellino per non farselo soffiare. Dopo la prima presenza tra i pro’, infatti, il presidente andò da Boscaglia e gli disse di tenerlo in panchina per un po’. Il tempo per fargli firmare il primo contratto da professionista. Il resto è storia, Tonali leader rossonero e futuro della Nazionale, perché il Mancio conterà anche su di lui per i playoff mondiali di marzo. Fin qui ha segnato 2 gol in 28 partite (20 da titolare), sfornando due assist. Se l’anno scorso il tandem perfetto era Kessie-Bennacer, stavolta l’algerino fa panchina. Con lui e Frank in Coppa d’Africa la mediana è tutta nei piedi di Sandro, come succede a Locatelli nella Juve. Mancini può solo fregarsi le mani. Il debuttante d’oro della Juve infatti è andato oltre ogni più rosea previsione, per numeri e rendimento: presente per un assaggio di gara o gli interi 90’ in 29 incontri su 29, il centrocampista non ha mai sbagliato una partita, risultando anzi spesso fra i migliori. Tre reti in campionato e due assist, di cui uno in coppa Italia, completano il palmares dei suoi primi 2.076 minuti in bianconero. E contro la Samp si è intravisto anche una bozza del Loca.2, se idea e assetto avranno un seguito: schierato al fianco di Arthur, l’ex Sassuolo ha giostrato una ventina di metri più avanti del solito, partecipando con continuità ed intensità alla fase offensiva. Con tanto di assist incorporato, come si diceva. Vero che il Milan non è certo la Samp, ma intanto Locatelli, peraltro ex rossonero, ha mostrato l’altro suo lato della medaglia, sollevando certo il plauso da parte di Allegri, alla perenne ricerca dei gol del centrocampo. E Locatelli, da ex, torna nel suo stadio dove segnò un gol bellissimo alla Juve, nell’ottobre 2016.

Il duello dei muscoli e dei nervi

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Ovvero Ibra vs Chiellini. Una sfida infinita che richiama un film di Verdone: “Il mio miglior nemico”. Carlo e Silvio Muccino protagonisti. Racconta di un rapporto d’odio diventato amicizia, ciò che è successo a Giorgio e Zlatan. Il primo confronto tra i due ha quasi 18 anni, Juventus-Fiorentina del 10 novembre 2004. Ibra era appena arrivato in Italia, Chiellini era un giovane della Viola. L’anno successivo si ritroveranno insieme alla Juve, poi sempre da avversari. I due se le sono sempre date, salvo poi stringersi la mano: “Non ho mai avuto paura di affrontarlo – ha detto Chiellini –, nessun passo indietro”. Se dovesse giocare dal 1’ non arretrerà neanche domenica. Fin qui Ibra ha segnato 8 gol in 14 partite. Contro i bianconeri ha punto 2 volte in 12 confronti. In nessuno dei due c’era Chiellini, che ha giocato 120 minuti tiratissimi in Supercoppa con l’Inter e, dopo una manciata di minuti in Coppa Italia con la Samp vuole farsi trovare pronto per il big match col Milan, in quella che sarà la sua quindicesima presenza in questa stagione. Perché Re Giorgio non solo non intende abdicare, ma neanche mollare un attimo. Alla Ibra, per intenderci… e fra loro potrebbe consumarsi domenica l’ultimo duello a distanza. Allargando lo zoom, si confronteranno il secondo miglior attacco del campionato (Milan) e la terza miglior difesa (Juve), ma è inutile nascondersi, i fari saranno puntati proprio su loro due, i veterani di ferro del match…

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