Da punto fermo a uomo in più (a gara in corso): Chiesa, col Milan non è come le altre

L’ex viola non è ancora rientrato dopo l’infortunio in Nazionale: Allegri non vuole forzarlo ma è pronto a dargli spazio. Anche perché Federico ha un conto aperto col Diavolo

A scalare gerarchie Federico Chiesa ci è abituato. Lo ha fatto l’anno scorso prendendosi rapidamente la Juve. Lo ha fatto all’Europeo, riconquistandosi con la forza delle prestazioni quel posto da titolare che pareva avere sulla carta ma non nelle gerarchie iniziali di Mancini. Lo sta facendo nel nuovo corso bianconero con Allegri, non perché non sia considerato un patrimonio tecnico del club, ma perché puntare su Chiesa per una squadra che mette centro del progetto Dybala non è un piano di immediata attuazione tattica, e in effetti l’approdo al 4-4-2 sembra il modo migliore per tenere insieme le esigenze di valorizzazione di tutti. Diverso però è riprendersi il proprio posto se c’è di mezzo la variabile fisica, come l’infortunio al bicipite femorale della coscia sinistra che gli fece lasciare anzitempo il ritiro azzurro e da cui non è ancora rientrato, dopo aver saltato Napoli e Malmoe.

SENZA FORZARE

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L’assenza di lesioni subito riscontrata racconta una situazione clinica confortante, ma essere sicuri di giocarci sopra si è rivelata una questione diversa e a questo sono legati i dubbi di queste ore sul suo ruolo contro il Milan. Che, per mettere insieme le varie esigenze, potrebbe essere quello di arma in più a partita in corso, e che arma. Disponibile, dice il ritorno in gruppo per gli allenamenti degli ultimi giorni, ma senza forzare, visto anche il treno da 7 partite in una ventina di giorni in cui la Signora si trova ora tra il secondo e il terzo vagone. Anche se poi, se le valutazioni lo consiglieranno, un posto a un giocatore come Chiesa si trova anche last minute, rinviando ogni decisione al giorno della partita, con lo spostamento sullo scacchiere di un altro irrinunciabile come Cuadrado: come esterno sulla linea dei difensori, più probabilmente che sulla fascia opposta a centrocampo.

CONTO APERTO

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Per Chiesa il Diavolo non è un avversario come gli altri e il suo intreccio con le sorti rossonere è sostanziale. La sliding door più suggestiva è che un anno fa di questi tempi, prima che la Signora sferrasse il suo assalto decisivo a fine mercato, in prima fila per prenderselo dalla Fiorentina si era messo proprio il Milan. Poi, ed eravamo già a gennaio, iin quello che sembrava l’inizio del rilancio scudetto della stagione di Pirlo (poi andata diversamente, compreso lo 0-3 al ritorno allo Stadium), fu proprio Chiesa l’uomo copertina del successo Juve sul campo del Milan allora primo in classifica, con la sua prima doppietta bianconera: il debutto in società nella Scala del calcio. E’ tempo di riprendersi la scena, l’avversario è quello giusto.

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