I trofei in bacheca non si sprecano come in alcune epoche passate, anche per via di una filosofia societaria che vede oggi le giovanili bianconere scendere in campo costantemente sotto età rispetto agli avversari, ma nel forgiare giovani di prospettiva – ora più d’un tempo – il vivaio della Juventus non è secondo a nessun altro. E la sfida di Champions League contro il Malmoe di tre settimane fa, decisiva per la qualificazione agli ottavi da prima della classe, lo testimonia in maniera prepotente. In quell’occasione, e non soltanto in quella, Massimiliano Allegri ha infatti attinto a piene mani dal serbatoio verde del club. Regalando l’esordio assoluto a Fabio Miretti e la prima sul palcoscenico europeo a Cosimo Da Graca, schierando addirittura titolare Koni De Winter. Sono loro, alle spalle di Matias Soulé, alcuni dei volti più intriganti per le prospettive bianconere.
Miretti e De Winter
Miretti, addirittura classe 2003, in questo momento è probabilmente il talento più futuribile di tutta Vinovo: centrocampista di fosforo e di polmoni, già 25 presenze e 4 gol tra i professionisti, dall’alto di piedi particolarmente educati concorre al fatturato di squadra con soluzioni dalla distanza e anche da palla inattiva. De Winter, sbarcato in Italia da mediano e in bianconero reinventato difensore centrale, in prima squadra è stato adattato a terzino destro: il 2002 belga ha fisco e intelligenza per dare il suo sostanzioso contributo in ogni posizione.
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