Da Messi 2012 a Conte 2023, il Milan torna a sognare: rieccolo tra le prime 8 d’Europa

L’ultima volta che il Diavolo era arrivato ai quarti di Champions è stato nel 2011-12, eliminato dal Barça di Leo. In mezzo c’è stato di tutto: preliminari di Europa League, problemi societari, esclusioni per Fair play finanziario. Ora una nuova rinascita

Il “gustoso piatto italiano” – copyright in antivigilia del quotidiano inglese Sun – alla fine si è rivelato decisamente indigesto per il mondo Spurs. Che molto probabilmente non sa dove affonda le radici questa qualificazione festeggiata quasi come fosse una finale. Sono le radici della consapevolezza del posto e del giorno da cui si è partiti per arrivare fin qui. Un concetto che Pioli sottolinea spesso non solo nello spogliatoio, ma anche in conferenza: “Non dobbiamo mai dimenticare da dove siamo partiti”. Tradotto: la sofferenza di stagioni composte da settimane interminabili senza impegni europei, trascorse davanti alla tv cercando di immaginare quando il Milan avrebbe potuto tornare protagonista.

Incubo

—  

L’ultima volta che il Diavolo ha preso parte al G8 di Champions è stato tra marzo e aprile del 2012. Doppia sfida al Barça di Messi, finita zero a zero all’andata a San Siro e tre a uno per i catalani al Camp Nou con una doppietta di Leo su rigore. La Champions è stata poi salutata per sette lunghi anni nel 2014, fuori agli ottavi con l’Atletico Madrid. Da allora il Milan ha vissuto un incubo europeo che a un certo punto, tra (grandi) turbolenze societarie e altrettanti guai con la scure del Fair play finanziario Uefa, sembrava non dover finire mai. Sono state tre le stagioni senza Europa, fino all’Europa League del 2017-18. Europa minore, per carità, ma comunque utile a tornare nel giro, a togliere la polvere dallo stemma. Un Milan ripartito dal terzo turno preliminare – i romeni dell’Universitatea Craiova – e che ha concluso la sua corsa agli ottavi sbattendo sull’Arsenal.

Diluvio

—  

Bruciante anche l’andamento della stagione successiva, fermatasi alla fase a gironi, ma forse il vero punto di svolta è quello dell’annata 2020-21, con la celebre partita in Portogallo col Rio Ave risolta a favore dei rossoneri dopo 24 rigori. In realtà anche quella volta la corsa in Europa League si interruppe agli ottavi, nuovamente contro un’inglese – lo United –, ma quella sfida surreale sotto il diluvio portoghese lasciò qualcosa di speciale nel gruppo allenato da Pioli. Un’altra citazione che l’allenatore fa spesso. E poi, finalmente, è tornata la coppa più bella. Sette anni dopo quell’ultimo incrocio con l’Atletico Madrid. E’ tornata la coppa più bella e con lei milioni e visibilità. L’anno scorso, nel girone di ferro, il Diavolo ha iniziato a riprendere confidenza, fermandosi alla fase a gironi. Stavolta è arrivato l’ingresso nel G8, e poi chissà. Da quella doppietta di Messi undici anni fa al Tottenham ammutolito a casa propria è passato un mondo intero. E ora il Milan non intende fermarsi.

Precedente RISULTATI CHAMPIONS LEAGUE/ Diretta gol live score: passano Bayern e Milan! Successivo Tottenham-Milan, le pagelle: Thiaw e la difesa top, 7,5. Romero disastroso, 4,5