Da McKennie a De Sciglio a Perin e Rugani, le prime note sul taccuino di Max

Il tecnico livornese torna sulla panchina bianconera dopo due anni e iniziano i primi test. Nella gara di Cesena ha sorpreso anche Demiral per voglia e coinvolgimento

Una promessa strappata a McKennie, quei segnali d’intesa collaudati con De Sciglio rinforzati da una menzione di Nedved a fine gara. Allegri ha riattaccato la spina dopo due anni di stop, il vero protagonista del primo test con il Cesena è stato lui. La sua prima Juve è apparsa pesante, a tratti in difficoltà per via dei carichi di lavoro sostenuti in settimana. Ma qualche indizio buono sul nuovo progetto è arrivato. Prima di tutto il modulo: squadra in campo con il 4-3-3, con il funambolo Soulè (classe 2003) a fare un po’ il Dybala, suo idolo.

L’obiettivo di MCKENNIE

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“Dieci gol in campionato”, esclama con tanto di sorrisone Max quando McKennie mette a segno la seconda rete bianconera. Il texano è chiaramente lontanissimo dalla sua condizione migliore, ma fa comunque la differenza con un gol e un assist (sul primo gol). Il rapporto con Pirlo la scorsa stagione era stato buono ma non idilliaco, per via di un fisico da tenere a bada con un’attenta alimentazione e qualche azione extra campo (come il festino in villa oltre il coprifuoco) da rivedere. Il rapporto con Allegri nasce con una promessa, che può dirla lunga sugli inserimenti che vuole il tecnico dai suoi centrocampisti e sulla fiducia incondizionata che intende concedere ai nuovi: Weston la scorsa stagione ha messo a segno cinque reti, la nuova sfida personale sarà raddoppiare il rendimento.

Il vecchio amore di Max

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Ci pensa Nedved nel post gara a riportare i riflettori su Mattia De Sciglio, che indica tra i “giocatori esperti” (insieme a McKennie) in campo dal primo minuto. Sensazione: non una dimenticanza nei confronti di Rugani o Perin, bensì un rilancio delle quotazioni del laterale che può tornare a vestire la maglia bianconera nella nuova stagione, dopo un anno in prestito al Lione. Il rapporto tra Mattia e Allegri è più che solido, la volontà del calciatore di giocare ancora lontano da Torino forse è stata smorzata dai primi giorni di ritiro, anche di fronte a un ambiente più disposto a valorizzarlo. La prima uscita col Cesena, tra l’altro, ha messo in evidenza la sua capacità di adattarsi a sinistra senza alcun problema, pur essendo un destro naturale. E questo non può che aumentare le soluzioni a disposizione di Max, che aveva fortemente voluto il suo fedelissimo dopo la prima avventura trascorsa insieme al Milan.

LA RIPARTENZA

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Buon inizio di stagione per Mattia Perin, protagonista di una bella parata nel primo tempo e sempre più consapevole di poter ritagliarsi uno spazio importante in casa bianconera. Leggermente in ritardo Daniele Rugani, un paio di volte in difficoltà nelle prime battute del match. Chi ha sorpreso per voglia e coinvolgimento, nell’ultima mezzora, è stato Merih Demiral: subito in campo con l’atteggiamento di chi, intenzioni sul futuro e voci di mercato a parte, vuole dimostrare di meritare una maglia da titolare. Allegri dalla panchina e la dirigenza dalla tribuna hanno registrato il messaggio.

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