Da giovani promesse a certezze: Bastoni-Barella, i ner(azzurri) d’Italia

I due giocatori dell’Inter sono pronti al grande salto con la maglia della nazionale. L’obiettivo è ripartire da quell’assist-gol contro la Juve

Bastoni e Barella si presentano ai nastri di partenza dell’Europeo con uno scudetto appena conquistato da protagonisti e un nuovo status raggiunto. E con la prospettiva di salire ulteriormente di grado. Per i due ex ragazzi di Antonio Conte sono stati due anni dalle palpitazioni forti, dalle soddisfazioni enormi e dalla crescita verticale: nel giugno ’19 Alessandro e Nicolò erano giovani promesse, ora hanno la possibilità di accreditarsi definitivamente come big del calcio mondiale, dopo aver preso in mano l’universo ner-azzurro.

Costanza

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I segnali arrivati fino a questo momento dalle uscite con la maglia della Nazionale fanno pensare che le meraviglie mostrate a Milano possano essere replicate con continuità anche tra le mani di Mancini. Barella è spesso stato tra i migliori in azzurro e ha segnato la bellezza di cinque gol dal 23 marzo ’19 (prima partita di qualificazione a Euro 2020, contro la Finlandia) a oggi. Un solo giallo con la maglia dell’Italia per l’ormai ex irruento del centrocampo: le cinque ammonizioni nell’ultimo campionato, giocato a mille e senza tirarsi mai indietro, sono un altro segnale della crescita del centrocampista.

Esplosione

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Bastoni ha un passato più limitato in Nazionale rispetto al compagno: sono cinque le presenze, di cui una (l’ultima, con San Marino) per poco più di un quarto d’ora nel finale. Il campione di analisi è limitato, ma con l’ex Atalanta ormai si va sulla fiducia. Tutti hanno ancora negli occhi la partita contro la Polonia datata 15 novembre 2020, la seconda di Bastoni in azzurro: l’interista e Acerbi hanno annullato Lewandowski con personalità, intelligenza, qualità. Barella ha uno storico maggiore del difensore perché è il percorso dei due che va in questa direzione: nel giugno ’19 il centrocampista era pronto a fare il salto in una big ma era già sulla bocca di tutti. Il nativo di Casalmaggiore è esploso in silenzio, grazie allo scalpello di Conte. Il quale se l’è trovato in rosa al primo ritiro nerazzurro e ha subito deciso che il prestito fosse un’opzione da escludere.

Un passo

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Quello della comfort zone è concetto un po’ abusato negli ultimi tempi, ma se c’è una squadra che lo incarna può essere l’Inter contiana. Ruoli ben definiti, giocate codificate, motivazioni a palla. Bastoni e Barella sono diventati grandi in quel contesto, ritagliandosi il loro spazio nel mondo nerazzurro concentrandosi sui propri pregi e incastrandoli con quelli degli altri in un mix perfetto. Il gol collezionato dai due contro la Juventus, nel match della svolta, è il loro highlight di coppia: lancio millimetrico di Basto, sprint del centrocampista nello spazio e destro a fulminare Szczesny. Lo status raggiunto all’Inter è quello di due campioncini, ora c’è la sfida più difficile: replicarsi altrove e in una competizione importante. La maglia dell’Italia pesa, sulla Nazionale ci sono tante aspettative e c’è da inserirsi in un sistema diverso da quello costruito ad Appiano Gentile. I segnali arrivati fino a questo momento sono confortanti. In due stagioni il mondo di Bastoni e Barella è cambiato alla velocità della luce: citando De Gregori nella traduzione di Bob Dylan, “c’è solo un passo da fare adesso”. Quello verso la consacrazione anche fuori da Milano.

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