Da Gattuso alla corsa Champions, tre motivi per non perdersi Milan-Napoli

Rino contro i “suoi” rossoneri, i punti in palio pesanti per l’Europa, Leao e Osimhen attesi al cambio di passo: ecco i temi del match

È Milan contro Gattuso: basterebbe il ritorno di Rino a San Siro per riempire di interesse il posticipo di stasera, e pazienza se le tribune del Meazza continuano a essere desolatamente vuote. Milan-Napoli, però, va oltre la sfida tra il Diavolo e uno dei suoi uomini-simbolo dell’era recente (in campo e in panchina): è una partita “pesante”, di quelle che possono indirizzare il finale di campionato per entrambe le squadre. Tra i tanti temi del match, ecco i 3 che abbiamo scelto.

Per la Champions

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Il primo aspetto da considerare sarà forse banale, ma non si può che partire da lì. Dai punti. Tanti, maledetti e subito, se si vuole giocare la Champions League nella prossima stagione. Il Milan non ha accantonato i sogni scudetto, ma ha la qualificazione Champions come obiettivo stagionale: mandare il Napoli a -12 – per quanto gli azzurri abbiano una gara da recuperare con la Juve – significherebbe di fatto depennare una concorrente dalla lista dei rivali per un posto tra le prime quattro. Il Napoli potrebbe comunque continuare a crederci, ma ben difficilmente sarebbe il Milan a cedere la poltrona, a quel punto.

Allo specchio

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Stefano Pioli e Rino Gattuso hanno gusti tattici simili, almeno in questa stagione. È probabile che al Meazza le formazioni si schierino in campo entrambe col 4-2-3-1, interessante sovrapposizione tra moduli. Dovesse effettivamente giocare Bakayoko, sarà un ex da tenere d’occhio: il duello con l’amicone Kessie è un bel mix di fisicità e tecnica. Gattuso non fu tenerissimo, riguardo agli atteggiamenti di Kessie e Bakayoko nel Milan edizione 2018-19, in una stagione in cui la qualificazione Champions sfuggì proprio allo sprint: sembra passato un secolo, ma è accaduto meno di due anni fa.

Gli attaccanti

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All’andata, la vittoria del Milan fu propiziata da un grande Ibrahimovic, che sbloccò la partita allo stadio Maradona e offrì una prestazione che avrebbe strappato l’applauso di Diego. Stavolta Ibra non ci sarà, quindi il ruolo di terminale offensivo sarà ricoperto da Leao. Per il portoghese è l’ennesima possibilità di ritrovare il feeling col gol, destino che lo accomuna al bomber degli avversari: anche Osimhen, rallentato dal Covid e dagli infortuni in questa sua prima stagione italiana, è chiamato a un cambio di passo.

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