Da Elmas a Hummels, perché bucare le scarpe da calcio? L’esperto spiega il motivo

Per il dottor Massimiliano Mosca il principale responsabile è il “Tallone di Haglund”, ma le motivazioni possono essere diverse

Francesco Palma

07 aprile 2023

L’ultimo è stato Elmas, come da lui stesso ammesso, ma prima c’erano stati De Rossi ai tempi del Boca, Hummels, Firmino, Coutinho. Insomma, giocare con dei vistosi buchi sulle scarpe – spesso dietro, ma a volte anche all’altezza delle dita – non è una novità, ma è ben lontano dall’essere una moda. Le motivazioni, infatti, sono fondamentalmente legate alla salute del giocatore, come spiega il dottor Massimiliano Mosca, responsabile della S.S. Chirurgia del Piede dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna.

Perché le scarpe da calcio fanno male

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“Ci sono diverse motivazioni. Innanzitutto, parliamo di calzature costituite da una parte posteriore molto rigida, al quale aggiungiamo la predisposizione naturale di alcuni piedi, che possono avere un arco più accentuato o sono sottoposti a delle tensioni eccessive. Siccome la scarpa da calcio tende a portare il piede in eccessiva flessione dorsale, aumentano cronicamente le tensioni sulla parte inserzionale del tendine d’Achille. Questo porta a sua volta ad un sovraccarico del sistema Achilleo-plantare e a delle borsiti, ovvero, delle infiammazioni dell’apparato di scorrimento del tendine d’Achille” spiega il dottor Mosca.

la Malattia di haglund

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Questa problematica ha un nome, si chiama “Tallone di Haglund”, o meglio “Malattia di Haglund”, caratterizzata proprio da una borsite. “Quando il tendine d’Achille si infiamma, porta inizialmente a un dolore acuto, poi intermittente e infine può diventare cronico, portando a una deformità della parte posteriore del calcagno, che si ipertrofizza e diventa cronicamente dolente” spiega il dottor Mosca. Del resto, lo stesso Elmas aveva detto a Dazn: “Mi facevano male i talloni, se non avessi tagliato la scarpa non avrei potuto giocare”.

Perché tagliare le scarpe

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Come si collega tutto ciò alla necessità di tagliare le scarpe, in maniera anche così vistosa? “Si aprono le scarpe perché la malattia di Haglund è la prima causa di sindrome da conflitto posteriore. Aprendo la scarpa da dietro, il conflitto sparisce”. Per quanto riguarda invece i casi in cui le scarpe vengono tagliate all’altezza delle dita, come si è visto spesso fare dall’attuale difensore del Borussia Mats Hummels, ai tempi del Bayern Monaco, la questione è diversa: “Può essere una scelta dovuta a delle deformità delle dita esterne in griffe che causano conflitto dorsale con la calzatura oppure a delle metatarsalgie, dei dolori sotto la pianta causati solitamente dall’alluce valgo o dall’alluce rigido, nel caso dei calciatori è più frequente il secondo. L’alluce rigido è una limitazione del movimento del primo dito, legato a dei traumi contusivi molto frequenti nel calcio, i classici ‘pestoni’. A questo aggiungiamo che la scarpa da calcio ha una punta più stretta del solito, quindi se una persona ha una predisposizione cerca di tenere la punta più aperta possibile. In casi meno frequenti che possono riguardare altre dita, invece, si possono prendere in considerazione le sindromi da compressione dei nervi, come la sindrome di Civinini Morton, che comporta una compressione del nervo digitale tra il terzo e quarto dito”.

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