Da City Life a Porta Nuova, dove abita il derby di Milano

La città attrae di nuovo i calciatori. E il ritrovo globale è un ristorante calabrese

La riqualificazione di alcuni quartieri di Milano, diventati simboli del lusso immobiliare, paradisi del verde, anzi oggi si dice green, nuove mete dei turisti ha cambiato anche le scelte dei calciatori. Un tempo interisti e milanisti abitavano nei pressi di Appiano Gentile, vicini alla Pinetina quartier generale nerazzurro, o a Gallarate, a pochi minuti da Milanello, centro sportivo rossonero. Oggi parliamo quotidianamente di Bosco Verticale, City Life, Parco Vittoria, Torre Solaria, Torre Galfa, Porta Nuova. Va modificato anche il gioco del Monopoli. C’è chi compra, a 10 mila euro, minimo,a metro quadro, chi sta in affitto a cifre da capogiro. Palazzi, anzi grattacieli, con annesse piscine e palestre. Ne sorgono di continuo. Presi, come investimento, anche da chi non gioca con Milan o Inter. È il caso di Pogba, Immobile, Kakà Dybala, Allegri, Lukaku. Che investono sul mattone. Fedeli a un costruttore di provata fede milanista.

Grattacieli

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Ma dove abitano i calciatori che domani saranno protagonisti nel derby? City Life ha catturato tanti di loro, non solo la coppia più amata dai paparazzi, ovvero i Ferragnez. Dagli interisti Barella, Gagliardini, Ranocchia, Handanovic, Lautaro, Skriniar, ai milanisti Giroud, Maignan, Conti. Non tanto lontano, a Porta Vittoria, ci sono Bastoni, De Vrij, Gabbia. Se un tempo chi stava a Milano sceglieva senza esitazioni le vicinanze di San Siro e dell’Ippodromo, oggi non si può dire che non vada più di moda ma i campioni che vedono la Scala dal terrazzo sono meno: Brozovic e Vecino, ma pure Bennacer. Troppo forte il richiamo dei grattacieli. Ibra sta al piano 29 in Porta Nuova, Dzeko pure lui molto in alto. D’altra parte in campo sono loro le torri. Da Saelamaekers a Castillejo e Romagnoli e Krunic. Perisic, come l’atalantino Ilicic è al Bosco Verticale. Il tecnico Simone Inzaghi è vicino, ma è più centrale in zona Garibaldi (dove abita anche il terzino rossonero Calabria), mentre più residenziale, ma elegante, non distante da Conciliazione, la scelta del tecnico del Milan Stefano Pioli. Pochi stanno fuori città. È il caso di Theo Hernandez che diventerà papà sul lago di Como o del difensore rossonero Kalulu che sta vicino a Milanello.

A mangiare

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È cambiata anche la mappa dei locali in cui i calciatori vanno a mangiare quando hanno tempo. Ma se il Porteño, tempio della carne argentina vicino all’Arena, e il Carnicero, restano le mete preferite per un ricordo dell’amato asado, classici come Casa Lucia in zona Marghera e l’Angolo di Casa in viale Piave o la Nuova Arena sono amati post partita pure per i dirigenti. Gli chef Berton e Okabe da Fingers sono seguiti da tanti. Donati in zona Amendola richiama interisti e milanisti, ma il locale che oggi unisce entrambe le squadre è poco distante da City Life ed è lo Zenzero di Massimo e Antonio, due calabresi entrati nel cuore dei calciatori. Che, può capitare, mangiano pure insieme davanti all’unica tv dove spesso è posizionato Calhanoglu. Ma pure Rebic si piazza a guardare calcio. Se la gara è alle 18 i campioni siedono lì. Ibra è attentissimo nel menù, a Saelamaekers abbiamo visto in un dopo partita gustare la pizza col salamino piccante. Tutto è partito due anni fa da Ricardo Rodriguez. Che ha trascinato Calhanoglu (ama la margherita col tonno). E da lì quasi tutti in un trionfo di scampi, branzini, chateaubriand (il filetto a fette) e il vero tartufo di Pizzo Calabro. Barella, grande esperto di vini, è a due passi da casa. Spesso si può incontrare Tommaso Giulini, il presidente del Cagliari che lo ha venduto all’Inter. Molti tifosi si piazzano fuori, quando vedono la macchina gialla di Ibra. E aspettano per la foto. Che non viene mai negata. La moda del giapponese non tramonta. Il covo degli interisti si chiama Qor, dalle parti di piazza Po. Ne troverete parecchi.

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