
Il confronto con la Curva Sud a fine partita ieri ha scatenato risposte agli opposti. E c’è chi applaude Adli…
Un paio di minuti che hanno fatto il giro dei social. Dopo il crollo contro lo Spezia, il Milan è andato a rapporto dagli ultrà sotto il settore ospite rossonero al Picco. Un confronto tra squadra, allenatore e tifosi, nel tentativo di ricompattare l’ambiente verso l’euroderby di Champions con l’Inter. Il dentro o fuori della stagione del Diavolo.
Reazioni
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Su Twitter, il mondo rossonero si è svegliato con riflessioni in serie sul momento della squadra e sull’ennesima caduta arrivata in Liguria. Qualche utente ha sottolineato l’inutilità del confronto: “È uno scandalo”, “Non hanno fatto una bella figura a livello mondiale”. Altri hanno interpretato il momento in maniera positiva: “Forse è proprio questo che serve al Milan come trampolino di lancio o catalizzatore per una vittoria contro l’Inter o forse solo per spingere verso le prime quattro posizioni, visto che siamo agli sgoccioli della stagione”. Dopo il 2-0 del Picco, a parlare è stato il capo della curva, che per oggi ha chiamato a raccolta i supporter rossoneri a Milanello per far capire alla squadra che l’impresa è possibile. Nessuna frattura dunque, ma un richiamo all’ordine in vista della partita più importante della storia recente rossonera, come confermato da Pioli dopo la gara: “Siamo andati a salutarli come facciamo sempre. La mia presenza? Come si prendono gli applausi è normale essere presenti anche in altre situazioni. Ci hanno solo spronato e stimolato a dare il massimo”.
Approvazione per Adli
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Il momento vissuto dai rossoneri a La Spezia ha dato ai tifosi anche un altro spunto: “Notate una cosa. Il ragazzo che ha giocato meno di 40 minuti qui, Yacine Adli, li sta ascoltando in prima fila”. Proprio l’algerino, a fine gara in campo con la maglia numero 4 in omaggio all’infortunato Bennacer, ha ricevuto tanti complimenti per l’atteggiamento mostrato contro la squadra di Semplici nonostante le poche chance e il momento delicato. “Non gioca mai, sta lì costretto in panchina senza subentrare se non in casi estremamente eccezionali, eppure è là. Faccia a faccia con chi soffre come soffriamo noi a ogni partita”.
14 maggio – 16:33
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