Da Allegri a Pogba, quattro big bianconeri in cerca di riscatto

Dalla stagione senza titoli di Max alla Manchester grigia di Paul. E anche Chiesa e Di Maria avranno motivazioni supplementari

Promesse, premesse, scommesse. La prossima per la Juve non potrà che essere una stagione della svolta, dopo che quella terminata a giugno è stata un’annata di transizione. Lo dice la storia del club, lo dicono le aspettative di società e tifosi, lo dice il mercato stesso che la società sta conducendo. Una stagione senza titoli brucia, la voglia di allestire un organico più competitivo e tornare alla vittoria è forte e palese. E gli arrivi di Pogba e Di Maria sono l’esplicita conferma che la Juve non può e non vuole aspettare oltre. In una parola, la prossima vuole essere la stagione del riscatto. A partire da quattro “big”, Massimiliano Allegri incluso.

Zero tituli, ora basta

—  

Arrivato alla Juve dopo lo scudetto vinto col Milan, Allegri aveva concluso il suo primo ciclo bianconero con 5 scudetti in 5 stagioni e vari altri trofei (11 in tutto). Il suo ritorno è invece coinciso con la prima stagione senza titolo dopo 11 anni consecutivi di successi: un confronto stridente, che ha accentuato la delusione al termine dell’ultima annata. Quel che appare certo è che Allegri, nonostante il quadriennale da 9 milioni firmato la scorsa estate, si sia giocato il bonus e non possa più permettersi un’altra stagione a mani vuote. “L’anno scorso siamo partiti per vincere ma non ci siamo riusciti – ha detto Allegri pochi giorni fa, nella prima conferenza stampa stagionale -. Gli innesti di Pogba, Di Maria, Gatti, il recupero di Chiesa e McKennie: sarà una Juve più competitiva, dobbiamo fare di tutto per portare a casa il campionato e fare bene in Champions”. La voglia di rivincita è servita.

Un calcio all’infortunio e via

—  

Ma il desiderio di riscatto non sarà solo quello di Allegri. Per ragioni diverse, pure Federico Chiesa sarà animato da una enorme voglia di dimostrare di aver superato l’infortunio e di essere pronto a riprendersi la Juve. Proseguendo un discorso solo momentaneamente interrotto in gennaio per colpa della rottura di un crociato e successivo intervento. Il giocatore potrebbe rientrare a metà settembre, di certo non forzerà i tempi, con Allegri che ne prevede il ritorno al 100% da gennaio. Una spinta in più? Quella di giocare al fianco dell’amico Vlahovic, a sua volta reduce da un problema fisico che lo ha condizionato nel finale di stagione, ricomponendo una coppia solo intravista a Firenze.

Il ritorno a casa

—  

Restando al campo, inevitabile pensare alla voglia di riscatto di Paul Pogba, dopo gli anni bui al Manchester United, club che pure lo aveva acquistato per 105 milioni dopo il “decollo” in maglia bianconera. Il francese ora si sente “a casa”, pronto a mostrare la miglior versione di se stesso, e soprattutto a diventare il faro del nuovo progetto juventino. Una missione che certo lo esalta, in memoria dei fasti passati, ma anche in vista di un Mondiale che vuole giocare da protagonista, oltre che da campione in carica. Accusato in Inghilterra di camminare in campo, starà a lui dimostrare di saper ancora correre. E non solo.

Spalla e non solo

—  

Anche Angel Di Maria avrà i suoi buoni motivi di rivincita: l’ultimo anno al Psg è quello che la ha visto totalizzare il suo minor numero di presenze, tanto che il club parigino non gli ha poi offerto il rinnovo del contratto. La corte estiva della Juve lo ha di certo lusingato, e ora, dopo qualche apparente tentennamento in fase decisionale, sta a lui dimostrare di voler abbracciare fino in fondo il progetto di rilancio bianconero, che va ben oltre le date del Mondiale. Al di là del fatto che questa possa essere la prima ed unica stagione a Torino. Sulla carta è l’innesco ideale per Vlahovic, ma l’argentino ha la personalità per dare molto di più di una semplice “spalla”. A patto che sprigioni tutta la sua voglia di vincere.

Precedente Diretta Mondiali atletica 2022/ Streaming video Rai, programma e finali 19 luglio Successivo La Grande Joya: Paulo Dybala è un giocatore della Roma. Lo seguirà Belotti?