Cultura vincente e visione europea: le Women sono entrate nell’élite Champions

Modello e protagonisti della scalata tra le migliori otto squadre del continente: dalle stelle azzurre e non solo in campo, fino all’ambizione di Braghin e allo slancio tecnico portato da Montemurro, così le bianconere si sono ritagliate un posto tra le prime otto d’Europa

Quando Stefano Braghin, responsabile dell’area Juventus Women, parlò dell’ambizione di entrare a far parte delle prime squadre d’Europa nel giro di qualche anno, alla luce dell’esperienza fatta negli ultimi anni, sembrava obiettivamente un traguardo lontano. Anche se le parole di Joe Montemurro – erede di Rita Guarino sulla panchina bianconera dopo una serie ancora aperta di quattro scudetti vinti – aprivano a una nuova visione. “Il livello europeo? Secondo me la squadra non ha nulla da inviare alle squadre più forti, con l’organico che ha già”. Detto, fatto: nel giro qualche mese. La Signora adesso è tra le otto squadre della Women’s Champions League, con merito.

AMBIZIONE

—  

Il cammino delle ragazze è stato un crescendo in salita, dove non sono mancate le difficoltà ma anche le ricariche di autostima. Il 4-0 sul Servette chiude il girone di qualificazione con la Juve seconda, alle spalle del Wolfsburg. E il Chelsea campione d’Europa fuori: ecco, proprio questa è la prima grande notizia che offre un termine da paragone non da poco. La gestione Montemurro funziona: la squadra gioca bene, diverte e migliora di partita in partita. Con le seconde linee che s’intrecciano facilmente con le prime, diverse giovani dentro il progetto e rotazioni continue che fin qui non hanno mai abbassato il livello delle prestazioni di squadra. Ai quarti di finale di Women’s Champions League le bianconere se la vedranno contro un top club: Lione, Barcellona o PSG. Sarà difficile, ma questa squadra si è già attrezzata per i miracoli.

MONTEMURRO

—  

“Abbiamo fatto un passo per capire la crescita del calcio italiano. Siamo a buon punto, spero sia un salto importante per il movimento”, ha detto Joe Montemurro. Che indica subito il nuovo obiettivo: “Valutiamo il lavoro che abbiamo fatto, abbiamo introdotto delle idee e un modo di lavorare. Le ragazze hanno appreso abbastanza bene, siamo su un cammino di crescita importante”. E ancora: “Bisogna credere nella base di gioco, usarla come struttura e capire quando cambiare, o fare una prestazione diversa per arrivare al risultato. Il gruppo crede nel lavoro che stiamo facendo”. Che le ragazze credano fortemente nel lavoro proposto dal neo allenatore è piuttosto evidente.

LE PROTAGONISTE

—  

Tutto il gruppo ha già fatto una crescita importante, sul piano tecnico e tattico. Così come, individualmente, ogni giocatrice ha migliorato il rendimento rispetto al passato. Martina Rosucci, in mezzo al campo, sembra una giocatrice nuova, fresca, più europea. Mentre Cristiana Girelli – che si conferma ancora bomber di altissimo livello – è diventata un’attaccante meno individualista e più organica alle esigenze di squadra. Barbara Bonansea, Lina Hurtig e Sofie Pedersen garantiscono una statura ormai di livello europeo. Oltre a loro, Agnese Bonfantini e Andrea Staskova sono in rampa di lancio. Martina Lenzini, che con il Servette ha sostituito Sara Gama, ha dimostrato di avere grande prospettiva. L’entusiasmo completa il quadro: e in campionato si corre spediti verso il titolo, pur avendo stravolto tutto, o quasi.

Precedente Cagliari, Mazzarri: "Voglio intensità e attenzione: vietato sbagliare" Successivo Serie A donne, Juve-Milan 5-2: vittoria schiacciante delle bianconere