Crotone, il d.s. Ursino: “Messias resta in A, su Simy club tedeschi”

Alla prima domanda Beppe Ursino sospira. “Direttore, c’è qualcosa che non rifarebbe nella stagione appena conclusa?” chiedo io. “Eh, non è facile dirlo…”. Sospira e sorride. Con quell’amaro il bocca che gli ha lasciato la retrocessione del suo Crotone in Serie B. Una vita nel calcio, dal 1995 direttore sportivo dei rossoblù. Umiltà e sincerità come biglietti da visita: “Sicuramente abbiamo fatto degli errori e li abbiamo pagati – racconta a Calciomercato.comma è sempre stato fatto tutto in buona fede e forse la squadra meritava qualcosa in più. Io, probabilmente, rifarei tutto quello che ho fatto”.

L’esonero di Stroppa è arrivato al momento giusto?
“E’ un bravissimo allenatore, ma in quel momento avevamo 12 punti in classifica con 72 gol subiti. Tanti, troppi. C’era bisogno di una scossa per tutto l’ambiente”.

Qual è stato il problema principale del suo Crotone?
“Viste le tante reti subite, sicuramente la fase difensiva. Abbiamo preso troppi gol e questo ha fatto la differenza. Ma la responsabilità non è solo dei difensori, anche i mediani potevano fare qualcosa in più”.

Lì davanti però di scosse agli avversari ne hanno date parecchie Simy e Messias.
“Sono due giocatori formidabili e dei bravissimi ragazzi. Hanno fatto 30 gol in due, assurdo”.

Sarà difficile trattenerli in Serie B.
“E come si fa?! Andranno via, li vogliono tutti. Tra l’altro mi chiedo come fa una squadra, anche una big, a non prenderli. In questi giorni sento che alcune squadre stanno cercando attaccanti all’estero, poi vedo giocare Messias e m’innamoro”.

Ha avuto qualche richieste per i due attaccanti?
“Sono entrambi molto richiesti. Messias penso che giocherà in una squadra importante in Italia; Simy piace anche all’estero, in particolare ci stanno pensando dei club tedeschi”.

Che valutazioni hanno?
“E’ impossibile da dire, le cifre si fanno al momento. Quando nasce una trattativa ci sono due parti, una che va una valutazione e l’altra che punta ad abbassarla. Quello che posso dire, però, è che non vogliamo giocatori in cambio”.

Simy l’avete pescato nel 2016 dal Portimonense in Portogallo, Messias nel 2019  dal Gozzano: ci racconta la prima volta che li ha visti?
“Messias ha le caratteristiche tipiche degli attaccanti che prendiamo spesso a Crotone: è rapido, veloce, mancino… fin dall’inizio sono rimasto entusiasmato dalle sue qualità. Inoltre, quando c’è da difendere lo sa fare molto bene”.

E Simy?
“Lo abbiamo preso vedendo alcuni video, non c’è stato neanche bisogno di andare in Portogallo a vederlo dal vivo. Quell’anno cercavamo una punta centrale, strutturata, che partisse da sinistra e che facesse gol per rimpiazzare Budimir che era andato via. Così decisi di puntare su di lui”.

Sono state operazioni difficili?
“Assolutamente no. Quella per Simy è andata un po’ per le lunghe, ma alla fine l’abbiamo portato a casa”.

Cordaz sembra molto vicino al ritorno all’Inter.
“Posso dire che sarà un nuovo giocatore dell’Inter, andrà lì. Ha fatto la storia del Crotone, ma è giusto che termini la carriera dove aveva iniziato. Per noi è una grande soddisfazione”.

Il dopo Cosmi è Modesto?
“Sì, abbiamo scelto lui. Firmerà un contratto di due anni”.

Com’è nata l’idea?
“E’ stato un nostro giocatore, lo conosciamo bene e abbiamo seguito da vicino il suo percorso da allenatore. Lo stavamo seguendo già da qualche mese alla Pro Vercelli, quando è stato fatto il suo nome non c’è stato un momento d’esitazione”.

Ci racconta un retroscena del mercato di gennaio?
“Ounas l’abbiamo preso all’ultimo secondo disponibile, non so neanche come abbiamo fatto… Il giocatore stava andando in Francia, ma il grande lavoro da parte del segretario sportivo Anselmo Iovine e del segretario generale Emanuele Roberto ha fatto sì che Ounas venisse da noi. Voglio sottolineare anche la grande correttezza del Napoli, che era d’accordo nel mandarlo in prestito da noi”.

E un affare che stavate per chiudere e poi è saltato all’ultimo?
“Sì, c’è stato. Era fatta per Guilherme Ramos, difensore centrale del Feirense, seconda divisione portoghese. Ma all’ultimo il presidente non se l’è sentita di lasciarlo andare perché si stavano giocando la promozione”.

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