“Cresciuto con Neymar e Felipe Anderson, Pogba mi chiamava Robinho, ora voglio salvare il Giugliano”

La parabola di Gladestony, stellina del Santos passata anche dal Manchester United e adesso una delle sorprese della Serie C: “Mi ispiro a De Bruyne, ma non avevo la testa per giocare ad alto livello”

“Piacere, Glade”. Anche se, quando arrivò a Catania nel 2016, disse: “Chiamatemi Silva”. Gladestony Da Silva – fate un po’ voi – è il protagonista della bella stagione del Giugliano e soprattutto della vittoria ad Avellino nello scorso weekend. Colpo esterno fino a un certo punto, sia perché la partita si è giocata a porte chiuse – conseguenza dei disordini di Foggia-Avellino dello scorso 7 novembre – sia perché il club dell’hinterland napoletano, neopromosso in C, al Partenio Lombardi gioca per il momento anche le gare in casa e continuerà a farlo fin quando lo stadio De Cristofaro non verrà messo a norma. Questo ragazzo di 29 anni, che ha fatto dell’Italia la sua base – ha una figlia di sei anni e a dicembre la moglie gli regalerà un maschietto –, in Brasile non ha grande intenzione di tornarci.

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