Il portoghese ha fretta di pianificare il futuro che, calcisticamente parlando, si sta restringendo. Ma poter fare le cose non dà automaticamente il diritto di farle
Jorge Mendes è un uomo potente che sa fare il proprio lavoro, cioè il procuratore. Rappresenta gli interessi dei suoi assistiti e fa sempre il meglio per loro. Nessuno si scandalizza quindi se tutti i giorni alza il telefono per scambiare due parole con il presidente della Real casa spagnola, i dirigenti di una squadra tedesca o inglese, gli emiri del Psg o gli sceicchi del City.