CR7 e Ibra, i loro assistenti, i dubbi sul futuro: Juve-Milan in 3 temi chiave

Bianconeri e rossoneri alla sfida verità: le avversarie per la qualificazione Champions, chi perde rischia grosso

Se fosse basket, saremmo 69 pari a 4 minuti dalla fine. Juve e Milan arrivano alla partitissima dell’Allianz Stadium in perfetta parità, ma con la sensazione che intorno ci sia chi corre più forte di entrambe (Atalanta, Napoli, la Lazio fino al k.o. di Firenze). Ecco perché stasera è vietato perdere, se si vuole consolidare la posizione in zona Champions: un pareggio probabilmente non soddisferebbe nessuno, ma una sconfitta rischia di costare carissima. Il tutto, ovviamente, provando a isolarsi un momento in una bolla e facendo finta che fuori dal campo non stia accadendo nulla: gli strascichi della vicenda Superlega, la partita con la Uefa, le ripercussioni che tutto questo potrebbe avere sulla prossima stagione.

Futuro

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Partiamo proprio da questo aspetto, dal futuro. Dai dubbi su ciò che sarà. Per la Juve c’è un punto di domanda grosso come una casa, perché il muro contro muro con Nyon potrebbe complicare la prossima stagione: se non proprio sul fronte iscrizione alle competizioni, di sicuro ci sarebbero ricadute sulla pianificazione, sulle strategie di mercato, su tutto ciò che è connesso all’attività agonistica. Il Milan ha scelto invece il dialogo con la Uefa, sottoscrivendo la lettera del “mea culpa” con gli altri otto club reintegrati pur ribadendo la necessità di riformare il calcio per renderlo sostenibile. I dubbi sul futuro rossonero, dunque, non sono tanto legati a questioni come la presenza nelle prossime coppe europee, quanto ad aspetti più normali: Donnarumma alla fine rinnoverà? Andare in Champions o in Europa League farà davvero la differenza sul mercato? Si scenderà in campo senza pensare ad altro che a vincere, certo, ma l’atmosfera che circonda la partita è pesantuccia.

I fuoriclasse

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Parlare di calcio giocato è sicuramente più piacevole, dunque facciamoci trascinare dentro alla partita dai due fuoriclasse più rappresentativi: Cristiano Ronaldo e Zlatan Ibrahimovic. Che non sono in procinto di andarsene, stando ai loro contratti: sono ancora qui in Serie A, magari un po’ “datati” ma ancora difficili da scalzare per i più giovani. CR7 sta per aggiungere il campionato italiano alla collezione di tornei di cui è stato capocannoniere, Zlatan vuole completare la missione per la quale ha lasciato gli Stati Uniti, ossia riportare il Milan là dove più conta. Vedere come i due fenomeni affronteranno questo big match – quando attaccheranno la partita e quando la aspetteranno – è una sfida nella sfida, tutta da godere.

Cast di supporto

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Presto o tardi, però, Juve e Milan dovranno immaginarsi senza i loro totem. E allora è tempo di farsi avanti, per chi vuole raccogliere l’eredità sul piano della leadership, dell’importanza all’interno della squadra. È in questo genere di gare che Morata (e Dybala, a prescindere dal minuto in cui metterà piede in campo) devono elevarsi a qualcosa di più che semplici partner di Cristiano. E dall’altra parte, Calhanoglu deve meritarsi il ritocco d’ingaggio facendo il vero numero 10 del Milan nel momento decisivo. Stesso discorso per gli altri protagonisti più attesi: Chiesa, a patto che sia davvero recuperato, o Theo. Non è detto che a indirizzare questi tre punti pesantissimi debbano essere i giocatori da poster. C’è spazio per chi ha personalità.

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