Cosmi: «Ho tanta voglia di tornare ad allenare. A casa non ci so stare»

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Cosmi: «Ho tanta voglia di tornare ad allenare. A casa non ci so stare»
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L’ex tecnico del Trapani: «Nei giorni dopo l’esonero da Trapani c’è stato uno scarico di adrenalina. Ma ora sono in una seconda fase: mi muovo, ho ricominciato a vedere tante partite e a studiare»

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L’ex tecnico del Trapani: «Nei giorni dopo l’esonero da Trapani c’è stato uno scarico di adrenalina. Ma ora sono in una seconda fase: mi muovo, ho ricominciato a vedere tante partite e a studiare»

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ROMA “C’è un tempo per tutto. Nei giorni subito dopo l’esonero da Trapani c’è stato uno scarico di adrenalina, si abbassano le difese immunitarie… e ho pure preso l’influenza. Ma ora sono in una seconda fase: mi muovo, ho ricominciato a vedere tante partite, a studiare sistemi di gioco e di allenamento”. Così l’ex tecnico del Trapani, Serse Cosmi, ha parlato ai microfoni di Radio 2 in merito al momento che lo vede attualmente “fermo”, ma al tempo stesso scalpitante per trovare una nuova panchina: “A casa provo un po’ di frustrazione perché ho tanta voglia di fare: anche la mia famiglia preferisce quando sono lontano, impegnato nel mio lavoro”.

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L’ESPERIENZA DI TRAPANI “Pensavo di avere dei programmi per la mia carriera, Credevo che Trapani fosse un nuovo inizio, con una nuova interpretazione del mio mestiere, e devo dire che parte è stato così. Ma le cose poi vanno sempre in un altro modo, e la realtà ti riporta coi piedi per terra perché il mondo del calcio sembra cambiare ma poi nella sostanza rimane uguale, sempre. Nonostante i bei momenti, la sua matematica è quella del risultato e le persone alla fine si comportano tutte allo stesso modo. Ed ecco che tornano le solite amarezze”.

COSMI ESONERATO

I PRESIDENTI “Un mio amico una volta mi ha definito “sofisticato collezionista di presidenti”. Ne ho avuti molti, vero, con personalità diverse tra loro ma spesso identici nelle soluzioni. Quello nel quale mi sono riconosciuto di più è stato Gaucci, per quello che mi ha dato. Mi ha cambiato la vita, gli sono grato perché ha stravolto in positivo il mio futuro. Ed è sempre stato vero, sincero, sapeva piangere quando perdeva e gioire delle vittorie impossibili: fuori dal campo mi è stato sempre vicino come uomo, come un secondo padre. In molti l’hanno tradito nei suoi momenti finali, tutti loro adesso dovrebbero battersi il petto e fare mea culpa”.

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