Così McKennie si è ripreso la Juve. Occhio a Conte, però…

Dopo una pessima partenza, il centrocampista americano è diventato centrale per il gioco di Allegri. Era un sicuro partente, ora non è più così scontato ma il Tottenham per lui stravede

Ci sono quelli che hanno iniziato male e non riescono a rialzarsi e quelli che invece hanno trovato il modo di dare una svolta alla propria stagione. Il primo bianconero della seconda lista è sicuramente Weston McKennie, che dopo un avvio da dimenticare si è ripreso il posto in mezzo al campo e si è guadagnato pure la fiducia dell’allenatore. “McKennie gioca perché in questo momento è più in forma di tutti”, ha detto Allegri, che per una volta si è lasciato andare con i complimenti. “È cresciuto molto ed è diventato più ordinato”, lo ha accarezzato il tecnico, che sul tema della disciplina, sia tattica sia fuori dal campo, è abbastanza rigido.

Disordine e turbolenze

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Inutile negare che il rapporto tra il centrocampista texano e il nuovo inquilino della panchina bianconera non era iniziato nella maniera giusta. Allegri gli aveva chiesto almeno 10 gol, perché aveva visto in Wes quelle caratteristiche di incursore che tanto gli piacciono in un centrocampista. Però il McKennie dei primi due mesi sembrava solo un lontano parente del giocatore dinamico e instancabile visto nella sua prima stagione con la Juve. Tanta corsa ma anche altrettanta confusione e soprattutto troppe scelte sbagliate. In più qualche turbolenza fuori dal campo, come l’esclusione in nazionale per aver violato il protocollo Covid che non aveva fatto felice la Juventus.

Pressione e fiducia

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“Per me non è stato un buon inizio di stagione – ha ammesso McKennie in una recente intervista a The Athletic -. I primi due mesi sono stati terribili, soprattutto perché venivo da un anno positivo. C’erano molte aspettative e tanta pressione. Ho imparato sicuramente tanto da quell’esperienza in nazionale e subito dopo ho abbassato la testa e ho pensato solo a lavorare. Tutti avevano da dire sul mio conto, anche se non tutti sapevano che cosa stavo attraversando. Le mie performance dipendono anche dal mio livello di fiducia e tutto quello che mi è successo ha pesato. Quando sento che qualcuno mi dà fiducia do il meglio ed è quello che sta succedendo adesso”. I numeri lo dimostrano: McKennie ha segnato 2 gol in 13 partite (di cui 9 da titolare) e insieme a Locatelli è il centrocampista della Juve che ha trovato di più la porta. Lo scorso anno chiuse a 6, Allegri punta a fargli raggiungere la doppia cifra.

Wes ha trovato la sua collocazione ideale a destra accanto a Locatelli. Nell’ultimo match con la Fiorentina è stato uno dei migliori, dimostrando di aver ritrovato la voglia, la grinta e lo spirito di intraprendenza dell’anno passato. Ora è volato negli Stati Uniti per il doppio impegno contro Messico (sabato 13) e Giamaica (martedì 16) e tornerà a Torino a metà della prossima settimana. Fino a poco tempo fa sembrava destinato all’addio a gennaio, ma adesso nulla è più così scontato. Anche se di fronte a una buona offerta tutto può succedere. Occhio al Tottenham di Paratici e di Conte: il primo lo portò alla Juve la stagione scorsa, il secondo lo apprezza molto e vede in lui il nuovo Vidal.

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