Cos’è la leucemia mieloide acuta: sintomi, diagnosi e cura della malattia di Mihajlovic

Secondo l’Istituto Janssen, in Italia, ogni anno, vengono scoperti oltre 3.000 casi di leucemia mieloide acuta. Nelle persone di età compresa tra 25 e 64 anni, a sopravvivere per 5 anni dalla diagnosi è solo il 40% dei malati

La leucemia mieloide acuta, la malattia che ha portato via Sinisa Mihajlovic, è uno dei più aggressivi tumori del sangue conosciuti, col quale – troppo spesso – è difficile combattere. Secondo l’Istituto Janssen, in Italia, ogni anno, vengono scoperti oltre 3.000 casi di leucemia mieloide acuta, con una piccola disparità in favore degli uomini. Nelle persone di età compresa tra 25 e 64 anni, a sopravvivere per 5 anni dalla diagnosi è solo il 40% dei malati. Un numero che si riduce fino al 5% nel caso degli over 65.

la malattia

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La caratteristica principale delle leucemie e di questa in particolare è la presenza di cellule tumorali (malate) nel sangue e nel midollo osseo. In condizioni normali, il midollo osseo produce delle cellule immature, dette cellule staminali, da cui hanno origine diversi tipi di cellule del sangue, ognuna delle quali svolge una funzione ben precisa nell’organismo. Per capirci, sono quelli che si studiano a scuola: i globuli bianchi, i globuli rossi e le piastrine. Chi viene colpito dalla leucemia mieloide acuta, deve quindi fare i conti col fatto che alcune di queste cellule immature, dette blasti, impazziscono e generano i cosiddetti granulociti, (un tipo di globuli bianchi) in maniera eccessiva.

LA CHEMIO E IL TRAPIANTO DI MIDOLLO

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La diagnosi della malattia non è facile. I sintomi – stanchezza, febbre, dolori articolari – troppo spesso vengono sottovalutati, scambiati per una banale influenza. Proprio come nel caso di Mihajlovic, la cura della malattia è tutt’altro che banale. L’ex calciatore dell’Inter, come tanti altri malati di LMA, si è dovuto sottoporre a diversi cicli di chemioterapia. Questa serve a eliminare il maggior numero possibile di blasti presenti nel sangue e nel midollo osseo fino alla remissione della malattia. Quando questa terapia non va a buon fine, poi, si procede con un trapianto di midollo osseo, proprio come fatto da Sinisa nell’ottobre 2019.

la recidiva

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Una delle caratteristiche della Leucemia Mieloide Acuta, però, è che ritorna. Come riporta la Fondazione Umberto Veronesi, “circa il 50%” delle persone che ricevono un trapianto di midollo da donatore va incontro allo sviluppo di una recidiva del tumore”. Proprio come accaduto a Mihajlovic quando, a marzo 2022, aveva scoperto che la sua malattia era tornata e aveva ricominciato le cure.

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