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Coppa Libertadores: vince il Palmeiras, 2-1 al Flamengo dopo i tempi supplementari

Vantaggio iniziale di Raphael Veiga, pari nella ripresa con Gabigol, gol partita di Deyverson al 96’. È il terzo trionfo nella storia del club

Al 96’ è Deyverson a esultare con le lacrime agli occhi perché, come lo scorso anno, il Palmeiras vince la Coppa Libertadores ai tempi supplementari in un derby brasiliano. Questa volta ne fa le spese il Flamengo, che nella ripresa pareggia con Gabigol il vantaggio iniziale di Raphael Veiga per poi pasticciare difensivamente a inizio overtime: è fatale, vincono Felipe Melo e compagni, è il terzo trionfo nella storia del club.

Il piede giusto

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Le vincitrici delle ultime due edizioni scendono in campo nella capitale uruguaiana per la quarta finale tutta brasiliana della storia della competizione. Come l’anno scorso, solo che al posto del Santos c’è il Flamengo. E i nuovi invitati capiscono sùbito, loro malgrado, chi sono i campioni in carica e chi gli sfidanti. Dopo soltanto cinque minuti, infatti, capitan Gustavo Gomez si esibisce in un lancio lunghissimo alla Leonardo Bonucci e pesca splendidamente Mayke sulla destra: sguardo in mezzo all’area, palla per l’accorrente Raphael Veiga e rete del centrocampista a rimorchio con un semplice quanto efficace sinistro di interno piede. La squadra di Abel Ferreira cambia quindi immediatamente assetto, abbassando il baricentro consapevole della qualità e dell’esperienza dei rossoneri. L’ex Inter Gabriel “Gabigol” Barbosa sfiora il pareggio di testa a metà tempo, poi è soprattutto Giorgian De Arrascaeta a impensierire il Verdão, ma il “Fla” paga una scarsa connessione tra i reparti e perde anche Filipe Luis per infortunio prima dell’intervallo: dentro Rene.

Talentuosa

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La ripresa comincia sulle ali di Gabigol, che nel giro di un paio di minuti sfiora due volte il pareggio. Così la squadra di Renato Portaluppi capisce che c’è margine di azione, ma il Palmeiras resta una formazione molto talentuosa: Diego Alves se lo ricorda sventando un gran tiro di Rony. La gara continua a salire di tono e poco dopo è Weverton a schermare un tentativo ravvicinato di David Luiz, prima che Bruno Henrique sfiori il palo con una torsione di testa su corner. Al Centenario le emozioni si affastellano come le macchioline di colore di un quadro impressionista e la tavolozza nelle finali di Libertadores passa sempre dalle mani di Gabigol: è lui a infilare Weverton sul primo palo al 72’ e a prendersi l’ammonizione con il sorriso per l’esultanza senza maglietta dell’1-1. Il contraccolpo emotivo è evidente e a 5’ dal termine Michael cerca il sorpasso con un tiro a incrociare che sfila di poco a lato. Dopo questa occasione, però, il Palmeiras riesce a portare la gara ai supplementari, nella speranza di ripetere il successo del 2020 sul Santos.

Overtime

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I campioni in carica arrivano al 90° con la spia della riserva accesa e Abel Ferreira inserisce Deyverson, mentre Portaluppi sceglie Kenedy per la mezz’ora extra. Chi si presenta meglio? Senza dubbio il numero 9 del Verdão, che al 96’ soffia il pallone a un approssimativo Andreas Pereira e si invola verso la porta insaccando e scoppiando poi in lacrime. L’errore gratuito è duro da digerire per il Flamengo, che entra nell’ottica di un arrembaggio disperato che si rivela ben presto inefficace contro il muro verde. C’è spazio anche per il veterano Felipe Melo negli ultimi minuti, giusto per firmare la presenza. Il Palmeiras è campione per la terza volta, una doppietta che in Coppa Libertadores mancava dal Boca Juniors 2000-2001. Il Flamengo si lecca invece le ferite che ai supplementari si è inferto da solo.