MILANO – Passa il Milan, ma quanta sofferenza. Alla squadra di Pioli servono i calci di rigore per eliminare il Torino e qualificarsi ai quarti di finale di Coppa Italia, dove sfiderà la vincente di Fiorentina–Inter. Dopo un primo tempo sottotono (nonostante la presenza di Ibrahimovic) e una ripresa con tante occasioni (pali di Dalot e Calabria, occasioni per Leao e Diaz), i tempi supplementari scorrono via senza sussulti. Ai rigori è decisivo l’errore di Rincon, che condanna i granata alla seconda sconfitta a San Siro in pochi giorni.
Ibrahimovic, che occasione
Con il rientro di Ibra dal 1′, Pioli abbassa Leao sulla linea dei trequartisti insieme a Castillejo e Diaz. In mezzo al campo c’è Calabria con Tonali, con Kalulu e Dalot terzini. Dall’altra parte, Giampaolo scommette in attacco su Gojak in appoggio a Zaza e una linea a cinque a centrocampo. La gara è da subito molto tattica. Il Milan comanda il gioco come era prevedibile, ma la manovra è troppo lenta. Il Torino resta molto attento nelle chiusure e le occasioni da gol mancano. La prima scossa la dà Ibrahimovic alla mezzora: scattato sul filo del fuorigioco, l’attaccante svedese prende la mira e dal limite dell’area lascia partire un potente destro che però si alza sopra la traversa.
Tatarusanu pare il rigore di Rincon
La squadra di Giampaolo non si scompone e al 38′ risponde. Zaza serve Gojak ai venti metri, il bosniaco si gira velocemente e di sinistro impegna Tatarusanu con un volo sul secondo palo. Pioli scuote i suoi e in avvio di ripresa inserisce Hauge e Calhanoglu al posto di Ibrahimovic e Castillejo. Il Milan spinge con più convinzione e il Torino inizia a sbandare. Nel primo quarto d’ora i rossoneri sfiorano il vantaggio con Leao (bella respinta di Milinkovc), Calabria (ancora un intervento del portiere granata), Dalot (palo) e di nuovo il difensore bresciano con un altro legno. Dalla panchina entrano anche Theo Hernandez e Kessie per Calabria e Musacchio. Diaz spreca un’occasione d’oro a 5′ dalla fine, entra Belotti al posto di Zaza e si va ai supplementari, dove succede poco. Poi i rigori, dove i rossoneri non sbagliano mai. L’unico errore è quello di Rincon, che condanna i granata all’eliminazione.