Coppa Italia, Milan avanti ai rigori: 5-4 al Torino. Derby con l’Inter nei quarti?

Partita combattuta ed equilibrata che viene decisa solo ai penalty: Rincon sbaglia, Calhanoglu no. Espulso per proteste (in panchina) Donnarumma

Diventa una maratona, e servono alla fine i calci di rigori. Il Milan fa festa e vola ai quarti di Coppa Italia grazie alla precisione dei suoi rigoristi, dopo 120’ finiti senza reti, e ringraziando Calhanoglu freddo nel non sbagliare quello decisivo (punteggio finale 5-4). Il Toro esce a testa alta dalla competizione, protagonista di un buon primo tempo e di una partita complessivamente giocata alla pari.

SORPRESA ZLATAN

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Dal freezer di San Siro spunta subito una sorpresa: ed è quella di Zlatan Ibrahimovic. Perché nel Milan che Pioli deve necessariamente ridisegnare per l’impegno di Coppa Italia c’è il ritorno dello svedese da titolare dopo l’infortunio. Ne cambia cinque Pioli rispetto alla sfida di sabato di campionato, sempre contro il Toro, e in panchina è costretto a portarsi un bel po’ di giovani della Primavera. Vanno molto più in profondità le modifiche di Giampaolo, che ha dovuto ragionare soprattutto in vista della sfida delicatissima di sabato di campionato contro lo Spezia. Il tecnico granata conferma solo Bremer e Rincon rispetto a Milan-Toro di campionato: 9 cambi, Sirigu lasciato in tribuna, Belotti in panchina, attacco Gojak-Zaza.

TORO GIOCOLIERE

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A scaldare un Meazza gelato, e ovviamente desolatamente deserto, ci prova il gioco del Toro del primo tempo: arioso, a tratti interessante, ma con il difetto di viaggiare a ritmi non alti, certamente con un pensiero in più rispetto a un Milan che preferisce attendere e ripartire in contropiede. Toro giocoliere nel palleggio, rossoneri più cinici: se il primo tiro nello specchio è di Zaza (25’), un minuto primo la magia più bella a metà aperta la sforna Ibrahimovic che, di tacco, prova a liberare Leao in area. L’occasione più ghiotta capita nei piedi proprio delle svedese, con una sventola di collo pieno morta sui tabelloni alla mezzora. I granata, come detto, sono sempre con la testa dentro la partita e a sette minuti dall’intervallo sfiorano il vantaggio con Gojak: bravo a girarsi, meno a sorprendere Tatarusanu che si fa trovare attento.

RIPRESA DA DIAVOLO

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Dura 45’ la serata di Ibra, sostituito ad inizio ripresa da Calhanoglu, Pioli lancia nella mischia anche Hauge per Castillejo. Il Milan riparte subito con un altro piglio, alza i giri del moto rendendosi protagonista di una ripresa da Diavolo. Nei primi cinque minuti del secondo tempo arriva tre volte nell’area del Toro, producendo al quinto minuto l’occasione più pericolosa con Leao (servito da Diaz) fermato da Milinkovic in uscita disperata. Quando si supera il decimo della ripresa, il Milan spreca ancora una chance incredibile prima con Calabria (parata d’istinto di Milinkovic) e un secondo dopo con Dalot che sbatte sul palo. All’ora di gioco Calabria colpisce anche lui il palo. In questa fase c’è solo Milan, Pioli capisce che è il momento di affondare e inserisce Hernandez (per Calabria) e Kessie (per Musacchio). Pioli chiede anche un rigore (contatto Milinkovic-Leao al 26’), episodio sul quale Gigio Donnarumma si fa espellere dalla panchina per proteste. Nel finale di tempo il Toro si affida a Lukic e Lyanco, entrati al posto di Bremer e Vojvoda, e al novantesimo a Belotti (per Zaza). Non bastano due tempi regolamentari, si va ai supplementari.

RIGORI

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Non bastano pero neanche i trenta minuti successivi per definire chi tra Milan e Torino accederà ai quarti di Coppa Italia. Si rendono, dunque, necessari i calci di rigori. Questa la sequenza: Belotti (gol), Kessie (gol), Lukic (gol), Hernandez (gol), Lyanco (gol), Tonali (gol), Rincon (parato), Romagnoli (gol), Milinkovic (gol), Calhanoglu (gol).

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