Coppa Italia, Juve-Genoa 3-2: decide Rafia dopo i supplementari

E’ stata (molto) più dura del previsto ma alla fine la Juve ce l’ha fatta. Pirlo vola ai quarti di finale di coppa Italia al termine di una partita sofferta e combattuta fino all’ultimo contro un grande Genoa che si arrende solo ai supplementari per 3-2. A decidere la sfida non è stato Ronaldo (entrato solo all’88’) ma il centrocampista tunisino Hamza Rafia, protagonista inatteso di una fredda notte allo Stadium. Eppure per i bianconeri la serata sembrava in discesa con il doppio vantaggio firmato Kulusevski-Morata nei primi venti minuti. Il merito del Genoa è stato quello di non crollare ma restare aggrappato al match, poi riequilibrato grazie alla rete di Czyborra e alla perla di Melegoni arrivata ad un quarto d’ora dalla fine. Da lì in avanti per Pirlo è stata sofferenza pura con tante occasioni fallite per i bianconeri ma anche un salvataggio sulla linea di Arthur. Poi il gol liberatorio di Rafia e un quarto contro Sassuolo o Spal conquistato fra mille sofferenze.       

Le scelte di Pirlo

Pirlo lancia la Juve verde (sei giocatori sotto i 22 anni) con il baby Dragusin in difesa accanto al rientrante Chiellini. Sugli esterni ci sono Portanova e Wesley. C’è spazio anche per Bernardeschi mentre in attacco agisce l’inedita coppia MorataKulusevski con Ronaldo inizialmente in panchina. In porta c’è l’eterno Buffon.

Rafia brilla alla prima tra i grandi: gol e quarti di finale per la Juve

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Rafia brilla alla prima tra i grandi: gol e quarti di finale per la Juve

Juve, un primo tempo da urlo

L’inizio della Juve è travolgente. Pronti, via e siamo già 1-0. Chiellini verticalizza per Kulusevski che con un controllo a seguire ridicolizza la difesa ligure e infila il vantaggio bianconero. E’ passato soltanto un minuto e mezzo. Il Genoa assiste inerme allo strapotere della Juve che continua a macinare occasioni da gol in successione nei primi venti minuti. Di fatto non c’è partita. Kulusevski fa qual che vuole e si diverte a dialogare lì davanti con Morata. Wesley sulla destra è una furia, Chiellini si riprende le chiavi della difesa e dimostra subito quanto sia mancato a Pirlo in questi ultimi 70 giorni. A tenere a galla Ballardini è Paleari che in almeno tre occasioni tira giù la saracinesca davanti a Morata, Bernardeschi e l’indemoniato Kulusevski. Il forcing dettato da Pirlo va però a dama al 23’, minuto del raddoppio bianconero. L’attaccante spagnolo è letale ad infilare la porta del Genoa con un preciso rasoterra su assist dell’incontenibile Kulusevski. Il 2-0 regala eccessiva serenità alla Juve che rallenta il ritmo e concede al Genoa un paio di ripartenze che suonano come un campanello d’allarme. E’ il preludio al gol ospite che arriva al 28’ grazie ad una perfetta zuccata di Czyborra su traversone su Goldaniga. E’ la rete che riapre i giochi e riscuote i padroni di casa dal torpore nel quale erano caduti. La Juve ricomincia a macinare gioco e al 33’ trova il tris firmato Arthur. Un gol però annullato per una posizione di partenza irregolare da parte di Morata. La spinta offensiva dello spagnolo ex Atletico e compagni si attenua nell’ultimo quarto d’ora con una fiammata proprio nel finale quando un diagonale vincente di Portanova viene di nuovo annullato dall’arbitro per una millimetrica posizione di fuorigioco al momento del passaggio in profondità di Morata.

Ripresa, i ritmi calano. Che gol di Melegoni!

La ripresa si apre con Rabiot al posto di Bentancur . La squadra di Pirlo prova a gestire il vantaggio, pur producendo una buona occasione da gol sprecata da Morata. Il Genoa però sembra più in palla rispetto alla copia sbiadita del primo tempo e al 53’ sfiora il pari con una grande conclusione dalla distanza dell’ex Pjaca che si stampa sulla traversa di un immobile Buffon. Il pericolo scampato non scuote più di tanto la Juve che viaggia su ritmi decisamente inferiori rispetto al primo tempo. A fare un favore a Pirlo è il Genoa che si adatta e non riesce quasi mai ad arrivare con pericolosità dalle parti di Buffon. Scamacca, il più atteso e temuto dei liguri, delude le aspettative non riuscendo mai a trovare uno spunto utile per arrivare al tiro. A riequilibrare il match arriva all’improvviso colpo da biliardo di Melegoni che dal limite trova una meravigliosa traiettoria a giro che coglie impreparato Buffon. E’ il 2-2 che non ti aspetti. Rimonta completata per il Genoa di Ballardini. Pirlo – dopo Danilo, Bonucci e il giovane Rafia – si gioca la carta Ronaldo all’88’ che entra al posto di Wesley. Il portoghese ci prova subito su punizione ma la sua mira è imprecisa. Si va ai supplementari.

Quante emozioni nei supplementari!

La prima parte è di marca bianconera con Morata prima e Rabiot poi a sfiorare il gol senza trovarlo. Il Genoa (stanchissimo) aspetta, si difende con ordine e punta decisa alla lotteria dei rigori. A rovinare i piani di Ballardini ci pensa Rafia, il protagonista inatteso della serata (e primo marcatore tunisino nella storia del club). Morata arriva sul fondo e mette al centro una palla che il centrocampista trasforma in gol al 105′ nonostante la doppia deviazione di Beni e Lerager.  Il secondo atto è divertente grazie ad un Genoa che, raccolte le ultime energie, si riversa dalle parti di Buffon a caccia del nuovo pareggio. Entra Radovanovic per Melegoni e al 108’ da azione di corner è proprio il neo entrato a sfiorare il gol con un colpo di testa salvato sulla linea da Arthur. La Juve ci prova in ripartenza ma una percussione di Kulusevski viene neutralizzata da un intervento prodigioso di Paleari. Il Genoa ha un’ultima occasione con Lerager, bravo a liberarsi dal limite, meno al momento di concludere. Al triplice fischio Pirlo può sorridere e tirare un enorme sospiro di sollievo: la sua Juve centra con enorme fatica i quarti di finale. Ad attenderla ci saranno Sassuolo o Spal. Prima, però, il derby d’Italia contro l’Inter di Conte, in programma domenica sera a San Siro.

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