Conte: “Ora le vittorie valgono 6 punti. Lukaku super, dicevano che era sopravvalutato…”

Il tecnico nerazzurro: “Abbiamo alzato la soglia di cattiveria e attenzione. Eriksen? Ora capisce il nostro calcio. Siamo più solidi e maturi. Stupito del vantaggio sulla Juve”

Ecco la decima della definitiva fuga scudetto. L’Inter soffre ma batte 2-1 il Sassuolo con un capolavoro di cinismo: il 30% di possesso palla, due tiri in porta e due gol. A qualcuno potrà non piacere, ma ormai quel qualcuno è a distanze siderali, per la prima in doppia cifra. Con compostezza, Antonio Conte non nasconde la soddisfazione per un’altra serata vincente, ma spiega: “Ora le vittorie valgono 6 punti. Da qui in avanti per noi il pallone peserà un po’ di più rispetto a chi non ha obiettivi. C’era da fare uno step se volevamo fare una stagione da veri protagonisti e diventare pretendenti per lo scudetto. Bisognava alzare la soglia di cattiveria e attenzione in ogni situazione, oltre che della resilienza. Il +12 sulla Juve? Neanche nei sogni migliori avrei pensato nel giro di due anni di recuperare così tanti punti nei confronti della dominatrice del campionato per nove anni. Noi abbiamo un obiettivo e l’estetica se arriva è bene, altrimenti amen, l’importante è lo scudetto. Per l’estetica, poi andiamo tutti a un centro estetico e faremo un lifting”.

Sulla partita

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Questa l’analisi sul match: “Ci sono partite e partite. Oggi sapevamo di affrontare una squadra che fa del palleggio la sua arma migliore, abbiamo scelto di chiudere loro il campo soprattutto nella zona centrale. Per il resto, anche a fine stagione scorsa pressavamo alti prendendoci rischi molto importanti. A volte pagava, anche meno anche perché le avversarie ti studiano e andando alti a volte pagavamo dazio in uno-contro-uno prendendo tanti gol. Cerchiamo una via di mezzo, provando a pressare alti senza troppi rischi o cercando una zona intermedia di campo dove essere compatti per sfruttare le caratteristiche di gente come Lukaku, Lautaro e Hakimi che in fase di recupero fanno male a campo aperto”.

Lu-La e scettici

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Inevitabile parlare della LuLa, ancora decisiva: “Lukaku e Lautaro lavorano da tanto insieme, sanno che posizioni devono tenere ora. Lo fanno molto bene, si muovono sempre in sincronia. Voglio sottolineare anche l’apporto di Sanchez: non posso dire che lo sto penalizzando, perché merita di giocare anche lui. Ma vedendo cosa fanno Lukaku e Lautaro lui è un’alternativa importante, si vede quando entra in campo. Ha caratteristiche diverse, è più tecnico. Il lavoro su Romelu si è visto, non dimentico quando tanti storcevano il naso al suo arrivo parlando di un giocatore sopravvalutato. Ma io fin da subito ho detto che lui è arrivato qui con le sue potenzialità e lavorando poteva fare qualcosa di straordinario. Ha fatto miglioramenti eccezionali e può farne ancora, così come Lautaro”.

Eriksen e la lezione

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“Eriksen – prosegue Conte -? Secondo me anche lui sta sviluppando una parte che forse gli era sconosciuta. Sappiamo che il campionato italiano è molto tattico, tutti giocano su situazioni tattiche. Christian sta crescendo, può dare molto di più ma ci contiamo. Oggi ha fatto quello che chiedevo in una partita molto difficile dove sapevamo di dover concedere il possesso palla. L’anno scorso finì 3-3, oggi potevamo fare tanti gol. Spiace per la rete subita perché avevamo un giocatore fuori. Ma siamo più equilibrati, maturi; se vuoi vincere i campionati, la solidità è importante”.

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