Conte: “Notti insonni per uno scudetto straordinario. Ma non l’abbiamo ancora vinto”

L’allenatore nerazzurro ha presentato la sfida con il Crotone in conferenza: “Diamo un senso a tutto il lavoro svolto fin qui. Stanchezza? Se qualcuno è stanco me lo dica e lo mando in panchina”

Giornata piena ad Appiano, non soltanto per la visita del presidente Zhang dopo sette mesi in Cina. Domani a Crotone l’Inter può mettere un altro tassello (quello definitivo se domenica l’Atalanta non battesse il Sassuolo) allo scudetto. L’aria è elettrica, ma Antonio Conte ne ha viste abbastanza per sapere che, oltre al solito martello, oggi bisogna essere anche pompiere: “Con Zhang c’è stato un semplice saluto, ci ha fatto un grosso in bocca al lupo. Ma anche lui sa benissimo che ancora non abbiamo vinto nulla”.

Notti insonni

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Nelle ultime gare l’Inter è parsa meno brillante: “Stanchezza? Come per noi c’è per altri, magari altri accusano di più, stiamo per fare qualcosa di straordinario e storico per il club dopo tanto tempo, oggi non è il caso di parlare di stanchezza nei giocatori, che loro pensino a questo, se ci sono stanchi me lo dicano che si accomodano in panchina. E’ importante che questa stagione ci ripaghi del lavoro e del sudore di notti insonni”.

Simbolo Pinamonti

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E se a qualcuno non fosse ancora chiara la filosofia contiana del ‘noi’, ecco la risposta sul giocatore che lo ha sorpreso di più: “A inizio anno ho parlato e ho detto che le nostre fortune sarebbero passate per la singola crescita, questa c’è stata e oggi parliamo di possibilità di fare qualcosa di straordinario. Tutti sono cresciuti, hanno senso di responsabilità maggiore e sanno quale percorso si deve seguire per essere protagonisti. Singolarmente c’è stata una crescita generale, anche di Pinamonti stesso, un ragazzo giovane che non ha potuto ricavarsi uno spazio, gli ho anche detto che oggi è un giocatore più forte di quando abbiamo iniziato la stagione”.

Punto chiave

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“Penso che ce ne siano diversi di punti chiave – ha spiegato Conte -. Tanti hanno fatto crescere l’autostima, non è solo la vittoria con la Juve. Sicuramente quando eravamo dietro e siamo andati in testa alla classifica, quello credo sia stato un momento cruciale, o reggi la pressione o questa ti mangia. Non è accaduto, bravi i ragazzi, i messaggi mandati sono stati recepiti e oggi si parla di Inter padrona del proprio destino”.

Scudetto diverso

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Chiusura sul traguardo a un passo: Quando ti avvicini a un traguardo l’attesa diventa qualcosa da saper gestire, per te e per il gruppo. Non è facile, penso che stiamo gestendo il tutto nella maniera corretta. Parlavo di Inter che deve fare l’Inter significa poter arrivare in porto quanto prima ma sappiamo che chi è dentro, chi ci lavora, dal calciatore dal dipendente, sa che sta per essere fatto qualcosa di straordinario”.

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