Conte: “Nei 2 anni qui mi sono superato. La vittoria deve essere una droga”

Il tecnico nerazzurro elogia il gruppo e si prende dei meriti: “Ho dovuto mettere tutto me stesso, non ho mollato di una virgola. Non l’impresa più grande, ma la più difficile”

Antonio Conte ha scaricato sul campo, al termine della partita, tutta la sua felicità, cantando e ballando assieme ai suoi giocatori. Senza freni. Un volto, il suo, finalmente disteso, dopo mesi di tensioni dovute al lavoro maniacale che lo contraddistingue. Un lavoro ripagato con lo scudetto. Peccato che a San Siro, dentro lo stadio, mancasse il pubblico nerazzurro. Il Meazza sarebbe stato pienissimo e la festa ancora più bella.

grande soddisfazione

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“La soddisfazione è immensa, per me e i calciatori, per tutti quelli che hanno contribuito a tutto questo – dice Conte ai microfoni di Sky Sport -. Non ci dimentichiamo che l’Inter non vinceva lo scudetto da 11 anni, troppo tempo”. La sua Inter, invece, è cresciuta settimana dopo settimana. “L’ultima partita persa era contro la Sampdoria, da allora abbiamo raccolto 16 vittorie e 3 pareggi, abbiamo fatto qualcosa di incredibile e i ragazzi continuano a dare gioia”. Gli chiedono del futuro e lui tronca subito l’argomento: “Non sono qui per parlare del futuro, ma del presente. Ci dobbiamo godere questo scudetto, perché sappiamo quanto abbiamo lavorato e sofferto, si ricorda solo il finale, ma dietro c’è tanta sofferenza. In due anni abbiamo ridato credibilità al club, all’ambiente. In passato mi è capitato di non godermi certi momenti, stavolta invece voglio godermeli. Poi Dio vede e provvede, come si dice…”.

gruppo valorizzato

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“Sicuramente è stato un lavoro che ha dato profitto sotto tutti gli aspetti di vista – continua Conte -, i giocatori si sono valorizzati in modo importante a livello economico, questo è un gruppo che ha un valore nettamente superiore rispetto a quando sono arrivato. Quando entro in uno spogliatoio il giocatore si aspetta una persona che li porta a vincere. Io porto aspettative, avevo detto. Penso che queste aspettative alla fine siano state completate, soddisfatte. Questo è un gruppo giovane, ha margini di miglioramento, anche dal punto di vista della mentalità. Adesso questi giocatori sono vincenti, non abbiamo mollato niente da quando siamo andati in testa alla classifica, questa è la mentalità giusta, la vittoria ti deve entrare nel cervello. Deve diventare un’ossessione, una droga per chi vuole essere vincente. Io mi aspetto di fare sempre delle ottime prestazioni. La partita con la Juve? In questo momento mi interessa la Roma, cercando di ottenere sempre il massimo”.

i suoi meriti

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Conte non ha paura di prendersi dei meriti: “Sono stato bravo a non mollare di una virgola, penso di essermi superato in questi due anni all’Inter. Ho dovuto mettere tutto me stesso, non è stata l’impresa più grande, ma più difficile. Chiuso il percorso con queste parole? No, ho solo risposto, non traete altre conclusioni… Sono entrato in un ambiente nuovo, aver vinto a Milano con l’Inter mi dà soddisfazione perché so che non è una cosa per tutti. Penso che la squadra abbia sempre remato nella stessa direzione, anche l’anno scorso”. Poi gli elogi a un ragazzo che oggi ha segnato dopo aver giocato pochissimo durante la stagione. “Pinamonti è un ragazzo che ha lavorato tutto l’anno con noi, ha caratteristiche importanti, è cresciuto tanto, ha lavorato con determinati concetti e oggi è un giocatore più completo, lo avete visto. E’ un ottimo prospetto, starà a lui lavorare per diventare un giocatore importante. Può far parlare di sé in futuro”.

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