Conte, la lista per il Tottenham: nel mirino una stella della Serie A

Vlahovic nella lista dei desideri di Conte

E adesso ci sarà da ricostruire. Nodo principale è Harry Kane. Il capitano e totem degli Spurs aveva chiesto di essere ceduto in estate, il presidente Daniel Levy ha rifiutato categoricamente ogni offerta (anche i 140 milioni del City), nonostante il mini-sciopero del giocatore. E così Kane è rimasto. Cosa farà Conte? Cercherà di ricucire il rapporto? Lo lascerà andare in estate e userà i soldi per ricostruire la rosa? (Ma a 29 anni, con un grosso ingaggio, si ripresenterà un City con 140 milioni?). Forte è l’interesse per Dusan Vlahovic della Fiorentina… ma come erede di Kane, oppure al suo fianco, visto che Kane l’anno scorso si è spesso trasformato da “9” in “10”?

Tottenham, contratto da record per Conte

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Tottenham, contratto da record per Conte

Tottenham alla Conte: come giocherà

Tutti ipotizzano un Tottenham alla Conte, cioè con la difesa a 3. Se così sarà bisognerà lavorare. Perché se è vero che gli esterni – Emerson, ex Betis e Barça, e Reguilon, ex Siviglia e Real Madrid – hanno la qualità e la tecnica iberica per spingere, il reparto centrali è sguarnito. C’è Romero, voluto da Paratici, poi gente come Dier, Sanchez e Rodon, che non ispirano troppa fiducia. Tra i pali c’è un campione del mondo come Hugo Lloris, che però a giugno va in scadenza (e il suo rincalzo, Gollini è in prestito). Davanti, oltre a Kane, il coreano Son è una garanzia, ma con Conte più probabile un impiego da centrale che sulla fascia nel 4-3-3 di Nuno (e di Mourinho). Poi vi sono esterni alti come Bergwijn, il giovane Gil e Lucas Moura: non di facile collocazione senza un cambio di ruolo. Ma è a centrocampo dove occorrerà di più. Vi sono giocatori come Alli e Ndombele, una volta straquotati, che si sono persi nelle ultime stagioni per motivi diversi. Conte (e Paratici) dovranno decidere se tentare la riabilitazione oppure trovargli una collocazione. Winks e Skipp, prodotti del vivaio non sembrano all’altezza. E lo stesso Hojbjerg, fortemento voluto da Mourinho, sta faticando questa stagione. Insomma una squadra da rifondare, dal basso in alto.

Antonio Conte, missione Spurs

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Antonio Conte, missione Spurs

Conte, Tottenham da ricostruire

Ne serve uno vero. E qui i due punti interrogativi. Primo, i fondi a disposizone saranno all’altezza dell’ambizione di Conte? Perché l’accusa principale mossa agli Spurs negli ultimi anni è stata proprio la mancanza di investimenti nella rosa. E tutti conoscono le ragioni degli addii di Conte a Juve, Chelsea e Inter. Secondo, la durata dell’accordo. Diciotto mesi sembrano pochini per ricostruire un club. Ma forse a Conte sta bene così. Del resto, non si tratta di uno che ha paura a rimettersi in gioco.

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