Con o senza Osimhen, tre Napoli nella testa di Spalletti: tutte le soluzioni

La uno, la due o la tre…? Come se si fosse al “ Rischiatutto ” o a un quiz qualsiasi: però provando a darsi delle risposte, sapendo che l’interrogativo più grosso non potrà essere risolto prima di stamattina. Come se fosse una trappola, l’ha sistemata il destino, e qualcosa bisognerà pur inventarsi: perché stavolta, e poi tra sette giorni, non ci sarà un domani. Dentro o fuori , in Champions ad un certo punto va così, e bisogna industriarsi con quello che la sorte ha deciso, oppure sceglierà per te.

Osimhen vive tra coloro che stanno sospesi, vorrebbe esserci e capirà nella rifinitura se la sua fibra basterà a scongiurare qualsiasi pericolo: nella uno, la cosiddetta busta più ricca, ci sta lui con la propria elasticità, quella forza della natura che ne caratterizza ogni partita, quella travolgente gioiosità che però lo trascina a fare cose che gli umani. Ma se dovesse aver la forza di esserci, il Napoli con lui sarebbe bello fatto e finito.   

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Buongiorno dottore

Altrimenti, anche nella due bisognerà andarci a leggere il bollettino medico di giornata: ieri Raspadori se ne è stato in disparte da solo, lavoro individuale, ma la sensazione è discretamente buona, e solo per chi è stato fuori per 49 giorni, che sono comunque circa due mesi, val la pena di usare queste attenzioni. Raspadori si è allenato senza forzare, senza affaticarsi, non se lo può permettere lui, non se lo deve permettere il Napoli che a Lecce ha perso Simeone e dunque ha un centravanti in meno nelle rotazioni – anche a partita in corso – sulle quali ragionare. E Spalletti riflette: se Raspadori c’è, ci sarà, e potrà liberamente lottare assieme al Napoli, allora la comincerà lui o magari sarà una opportunità da cogliere nei ‘90.   

Fantasia

Oppure, è qui vorrebbe dire che la dea veramente sia stata completamente bendata e ci abbia messo del suo, la terza ipotesi, se si vuole persino la quarta: senza voler alterarlo troppo, questo Napoli, ma lasciandogli qualcosa che nel tempo gli sia già appartenuto, la prima idea potrebbe condurre a Lozano, che da attaccante centrale ci ha provato con Ancelotti, nel momento della prima conversione filosofica. Ha lo scatto bruciante, non ha “studiato” a lungo in quella zona, ma so come affrontarla, soprattutto a campo largo. E quindi, ma dovrebbero non esserci né Osimhen e né Raspadori, el chucky si trasformerebbe in altro. Il quarto Napoli, che non è ancora contemplato, può eventualmente trascinare Kvara in mezzo, coprirsi con Elmas a sinistra, e giocarla nella sua diversità. O infine, e in poche ore non sarà facile ma Spalletti ha abituato alle rivoluzioni, il centravanti diventerebbe lo spazio, come in quella sua Roma che diede nuovi impulsi tattici al calcio privo di attaccanti di ruolo e pieni di centrocampisti, che rimodulò concetti nei movimenti e nella interpretazione. Il (falso) nove se ne starebbe seduto in panchina.   

Napoli, Osimhen è ancora a rischio per il Milan

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