Commisso vola negli States: “Viola, voglio ritrovarti in alto. E quella gru agli Uffizi…”

Il numero uno della Fiorentina partirà domani: “Contento per il Viola Park, vogliamo finirlo prima di agosto 2022. Lo stadio? C’è una gru ferma davanti agli Uffizi da oltre 20 anni… Il Franchi non può permetterselo”

Dopo quasi un mese a Firenze, prima di tornare negli States (partirà domani), Rocco Commisso fa un bilancio di questo inizio del 2021. “È stato molto impegnativo con alti e bassi – dice il presidente -. Ho appena parlato alla squadra ricordando che dobbiamo fare buone partite. Nelle ultime 5 gare abbiamo fatto 7 punti, è una media ok. Nelle prossime tre con Samp, Spezia ed Udinese dobbiamo cercare di vincere, la squadra sa di dover giocare forte. Quando tornerò in Italia spero che la squadra possa essere in una buona posizione, ma noi stiamo programmando dal primo giorno, sono i risultati forse che non sono sempre arrivati”.

CENTRO SPORTIVO

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Grande soddisfazione per l’apertura del cantiere del Viola Park. “Vogliamo finirlo prima di agosto 2022 – prosegue Commisso ai canali ufficiali viola -. Alcuni edifici, come la sede, saranno completati prima, magari a fine primavera. Il centro sportivo è un investimento ma anche un rischio, non solo un asset. Perché non si conosce quanto verrà valutato alla vendita. Ho fatto una scommessa con il sindaco di Bagno a Ripoli Casini. Il centro sportivo sarà finito prima della tranvia che mi hanno promesso arriverà lì. Un’opera che il Comune farà e che sarà importante anche per noi”.

STADIO

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Poi il tasto dolente. La questione stadio. “Ringrazio Nardella (sindaco di Firenze) che sta cercando di portare avanti il suo progetto sul Franchi. Io però ho sempre sentito quando vogliono iniziare i lavori ma non ho mai sentito quando li vogliono finire che è la cosa più importante. Ieri mi hanno detto che c’è una gru di fronte agli Uffizi da oltre 20 anni. L’ho vista anche io ed ho fatto domande. È un progetto approvato dal 1999, io non capisco. Sicuramente non si possono aspettare oltre venti anni anche per il Franchi. Quindi vediamo cosa accadrà. In America quando qualcuno porta i soldi come ho fatto io a Firenze, la politica facilita gli investimenti. In Italia la politica non li facilita ma solo li controlla”.

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