Commisso: “Futuro Vlahovic? Non mi faccio ricattare. Con gli agenti è come il Far West”

Parola al presidente viola: “Il calcio si può falsare dentro e fuori dal campo. Le leggi devono essere uguali per tutti”

“Uno dei migliori inizi degli ultimi 15 anni”. Rocco Commisso è contento dell’andamento della squadra, così come del lavoro del proprio allenatore. “Italiano ha portato entusiasmo, rendendo merito ai giocatori che già avevamo lo scorso anno. Non abbiamo rivoluzionato, ma il materiale che avevamo è stato sfruttato. E’ un allenatore molto umile, complimenti a Pradè che lo ha scelto come a Joe Barone”. Poi, ospite di ‘Tutti convocati’ su Radio 24, spazio anche alle tematiche che, invece, lo infastidiscono di più.

Questione Vlahovic

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“Quando ho raccontato la situazione di Vlahovic sono stato criticato dicendo che avevo rovinato la Fiorentina. In realtà dopo quell’annuncio ha fatto un sacco di gol, quindi ho fatto bene. L’ho motivato e lui è un vero professionista, voglio ribadirlo. Mi è piaciuto come ragazzo da subito e ci sta portando avanti. Però io non mi faccio ricattare da nessuno. Voglio dire a tutto il mondo che la Fiorentina è padrona del cartellino di Vlahovic. Quindi chiamino noi, non i procuratori. Poi rispetteremo anche le volontà di Vlahovic, ma devono rispettare anche me. Uno che paga puntualmente gli stipendi di tutti a tutti”.

Far West

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“Io voglio dare una mano al calcio italiano, in generale, aumentando i ricavi per il bene di tutti. Però vanno regolamentate le cose con i procuratori. In America non si vendono e comprano giocatori col cash ed i procuratori guadagnano sul salario e sono controllati. Qui è il far west. Ci sono procuratori che chiedono il 10 o il 20%. Sono sotto scacco ogni giorno. Succede a tutti in Italia, da Donnarumma a Vlahovic. Se non era per la società, Vlahovic non aveva l’opportunità di essere un re a Firenze. Con Gattuso c’era un procuratore che aveva la procura in un club, dell’allenatore, e dei giocatori. Facendo soldi da tre parti che paga il sistema calcio. Questo deve finire”.

Plusvalenze

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“Io ho grande stima del presidente Gravina. Il calcio si può falsare dentro e fuori dal campo. Fuori dal campo si fa economicamente, ed ho più volte fatto l’esempio degli indici di liquidità e nessuna squadra è stata penalizzata o richiamata. Le leggi devono essere uguali per tutti: Rocco Commisso ha pagato ogni rata di ogni tassa nel tempo giusto, non tutti sono stati così. Le plusvalenze? A volte sono profitti sulla carta, ma non necessariamente sono soldi che arrivano veramente. Noi in Mediacom parliamo sempre di cash, liquidità, ciò che arriva in cassa. Se servono solo per essere ok con il financial fair play, non è giusto. E concordo con il presidente Gravina su questo. La cosa della Juve o delle altre squadre può influenzare anche me perché essendo un loro competitor ci devono essere regole uguali per tutti. Ho letto che in borsa ha perso un miliardo di euro”.

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