Commisso chiude: “Lo stadio? Non avranno più i miei soldi”

Il numero uno del club viola: “La squadra continua a migliorare. E nessuno più di me vuole vincere”. Sui tifosi: “I nostri sono dei numeri uno, ma sono pessimista su un loro ritorno in questa stagione”

Rocco Commisso, con il pragmatismo di un americano e il sentimentalismo di un italiano, guarda la classifica e pensa positivo. Quanto sta facendo la sua Fiorentina lo soddisfa e adesso spiega perché: “Quando sono arrivato a Firenze, la squadra lottava per non retrocedere: abbiamo preso la Fiorentina al 16° posto e l’abbiamo portata al 10°. Nessuno in Italia ha migliorato sei posizioni. Otto partite fa eravamo diciassettesimi, adesso siamo undicesimi. Finora siamo andati sempre avanti, spero di continuare così”, ha detto intervenendo a Radio Anch’io lo sport, su RadioRai.

Lo stadio

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Quindi torna sulla sua esperienza da presidente: “Quando sono arrivato, ho detto di essere venuto in Italia per restituire al calcio quello che ho ricevuto. Non sono qui per fare business, perché i miei affari vanno bene. Per certi versi mi aspettavo delle difficoltà perché conosco la burocrazia, per altri no: pensavo che dopo anni di discorsi, il comune di Firenze mi avrebbe lasciato fare quello che volevo. La Mercafir è stata un’altra buffonata, dicevano che non erano pronti, volevano solo i soldi di Rocco. Dopo la legge favorevole agli stadi il Ministero ci ha detto che non si poteva comunque fare come volevo io. Allora non si useranno così i soldi di Rocco. Adesso vedremo se sarà Campo di Marte o altro… Se riprenderei la Fiorentina oggi? Forse i tempi sono stati sbagliati: ho speso un sacco di soldi e poi è arrivato il Covid. I ricavi si sono ridotti tantissimo, ma nessuno come me vuole vincere. Lo scudetto? Io non faccio promesse gratuite, non mi va di dire bugie, vediamo più avanti come va. Il mio obiettivo quest’anno è fare meglio della passata stagione, nel futuro poi… L’Atalanta ci ha messo anni per arrivare dov’è, come il Napoli e la Lazio.

Da Montella a Prandelli

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E sugli allenatori: “Quando sono arrivato c’era Montella in panchina, che aveva un contratto triennale, adesso abbiamo Prandelli, che ha voluto fare un contratto fino a giugno. Poi, si vedrà. Se qualcuno fa bene, bisogna riconoscerlo: per me la meritocrazia è importantissima”.

Il mercato

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Capitolo mercato. “Kokorin? Ancora l’ho visto solo nei video, ma io credo in Pradè. Su Vlahovic non è stato facile: c’era chi diceva che non era buono, ma Prandelli ha riconosciuto il valore del ragazzo. Vlahovic è rifiorito e tutti lo vogliono, ma io non lo cedo”.

Ritorno allo stadio

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Infine sul ritorno del pubblico negli stadi ammette: “Sono pessimista. Non guardo solo l’Italia, ma in Europa e negli Stati Uniti. Per quest’anno, come la vedo io, gli stadi non riapriranno. Spero per l’anno prossimo. Mi dispiace perché i nostri tifosi sono molto affezionati alla squadra, sono i veri numeri 1, sono stati loro a portare la squadra fuori dal caos. Se resto in Italia? Io non scappo”.

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