Col Ferencvaros tocca a Dybala: la Juve cerca il pass per gli ottavi… con Joya

L’argentino, titolare dopo tre panchine di fila, deve dimenticare i problemi. Contro la peggior difesa di Champions vuole sbloccarsi pure Bernardeschi. Chiesa, chance nella ripresa?

Qualcuno nella notte ha allargato le porte dello Stadium. La Juventus tra qualche ora giocherà contro il Ferencvaros, la difesa peggiore della Champions, e nel weekend andrà a Benevento, da una delle due squadre che hanno concesso di più in Serie A. Come giocare con le porte più grandi. Ce n’è abbastanza per organizzare un party riservato ai giocatori offensivi, nella speranza che i buttafuori degli ungheresi si comportino come a Budapest, quando staccarono biglietti omaggio per tutti: ingresso libero in area. Morata e Dybala ne approfittarono, Cristiano Ronaldo per una volta si astenne, impreciso e magnanimo. Stasera si ripete a Torino, con l’obiettivo di chiudere il discorso ottavi: se il Barcellona senza Leo Messi farà almeno un punto a Kiev, alla Juventus basterà una vittoria per qualificarsi. Non difficile. Quindi, anche se la Champions è sempre la Champions, c’è la tentazione di interpretare la partita come un tiro al bersaglio: troppo modesto il Ferencvaros visto all’andata, troppi i giocatori della Juve che avrebbero bisogno di un gol. Primo tra tutti, l’uomo con il 10.

Dybala e i minuti

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Paulo Dybala finora è semplicemente il calciatore con il differenziale maggiore tra il rendimento del campionato scorso e di quello attuale: il migliore della pista fino a luglio, una comparsa ora. La sfortuna spiega quasi tutto: Paulo ha avuto il Covid, si è ripreso, ha avuto di nuovo problemi e ha appena smesso di curarsi per un’infezione alle vie urinarie. Pirlo ieri non si è sbilanciato sulla formazione ma ha fatto capire che Dybala giocherà parecchio: “Si sta allenando bene e sta crescendo di condizione, avrà bisogno di mettere minuti nelle gambe. È pronto, si è allenato con una certa continuità, contro il Cagliari si è mosso meglio e ha ritrovato un po’ di forza nelle gambe”. Facile immaginarlo come ai vecchi tempi, da subito vicino a Ronaldo.

I due “più” di Pirlo

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I vecchi tempi, appunto. La Juve di Sarri sembra di un’altra epoca, anche se in fondo è storia di un paio di dpcm fa. Pirlo si sta staccando dalle abitudini e per ora fa più o meno conto pari: la Juve del 2020-21 segna un paio di gol a partita, come quella del 2019, diminuisce i tiri in porta ma aumenta il numero di palloni giocati nell’area avversaria. Le impressioni dopo undici partite però dicono che più di qualcosa è cambiato. Sarri, al netto degli esperimenti sul trequartista, aveva un’ala destra e un centravanti, più Ronaldo a sinistra. Il contributo offensivo delle due mezze ali, teoricamente decisivo, non arrivò mai: Bentancur senza istinto per la porta, Ramsey perso tra un infortunio e l’altro, Rabiot importante solo in estate. Pirlo prova a usare due armi in più. La prima: porta Ronaldo qualche passo più dentro il campo e raddoppia gli esterni, aggiungendo un’ala pura (diciamo Chiesa) a Cuadrado. La seconda: schiera un trequartista che, almeno quando non gioca Dybala, attacca sul centro-destra. Da qui, la linea di cinque giocatori offensivi: nella formazione tipo Cuadrado-Kulusevski-Morata-Ronaldo-Chiesa, stasera forse Cuadrado-McKennie-Dybala-Ronaldo-Bernardeschi. Se tutto funzionasse, sarebbe un ambizioso passo avanti.

Fede e Fede

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La questione però alle 21 sarà capire se i singoli possono fare un salto di qualità, Fede e Fede su tutti. Questa sera giocheranno – Bernardeschi probabilmente dall’inizio, Chiesa a partita in corso – e per loro un gol varrebbe doppio. Se l’astinenza di Dybala, in gol solo a Budapest, è stata questione di salute, per F&F il discorso è più complesso. Chiesa non ha segnato in 155 minuti di Juve, mentre Bernardeschi non alza le braccia in bianconero dal 26 luglio. Sarebbe tempo, prima che sia dicembre e si palesino avversarie più forti e la fine dell’anno porti nuovi esperimenti. Uno su tutti, la grande tentazione di laboratorio, comparsa ieri in un discorso di Pirlo: “Morata, Dybala e Ronaldo insieme? Adesso diamo equilibrio e struttura alla squadra, poi cercheremo una soluzione”. Per capirsi: la formula è molto complessa, ma gli scienziati hanno scongelato le provette.

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