Cluj-Lazio, le pagelle: Luis Alberto il più pericoloso, Basic delude

Alla Lazio manca solo il gol per chiudere in anticipo il discorso, il campo non lo favorisce ma per 90 minuti rischia poco e resta in controllo. Pensando al campionato, peccato per le energie spese. 

 
Neppure una parata, Krasniqi non inquadra lo specchio, ma il portoghese è protetto da una buona difesa e dimostra attenzione nelle uscite. 

 
La panchina in campionato gli ha trasmesso insicurezza e un eccesso di frenesia. Meglio quando si distende in avanti. Dietro alterna chiusure e qualche sbavatura. 

 
Veloce, attento, dimostra buona personalità e fa le scelte giuste quando imposta o esce dalla linea difensiva. Unico difetto da limare: lo spagnolo tende a tuffarsi in scivolata, sarebbe meglio restare sempre in piedi. 

 
Svagato in partenza. Becca subito il giallo e poi regala il pallone da cui nasce l’occasione più limpida per il Cluj. Poi si riassesta e arriva in fondo con sicurezza. 

Lazio, Pedro in maschera: la protezione per scendere in campo

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Lazio, Pedro in maschera: la protezione per scendere in campo

 
L’albanese non sgarra, dimostrando di attraversare un ottimo momento di forma e di meritare lo spazio concesso da Sarri. E’ diventato titolare. 

 
Un’altra prova deludente del croato e l’alibi della posizione inedita, sul centro-destra, regge poco. Si trova sul sinistro la palla per sfondare la porta ma non dimostra coraggio e invece di tirare sbaglia il passaggio verso Ciro. Nella ripresa ci mette più sostanza e cerca di supplire con la corsa. Finisce da mezzala sinistra, il suo ruolo preferito. 

 
Mau, preoccupato dall’urto fisico del Cluj, gli consegna la regìa. L’uruguaiano, su un campo bruttissimo, risponde con le sue caratteristiche e garantendo una solida interdizione. Mezzo voto in meno per il doppio errore davanti a Scuffet. 

 
Un colpo di testa in avvitamento, da vero centravanti. Dentro una partita sporca aiuta la Lazio a controllare il gioco. Due angoli pieni di effetto gli regalano l’illusione del gol olimpico. Entra per aumentare il palleggio nell’ultimo quarto d’ora.

 
E’ applicato e positivo nei rientri, ma davanti non combina niente. Mai pericoloso negli ultimi trenta metri. Serve tempo perché maturi. Segnali di vitalità, com’era successo a Salerno. Ha fisico e corsa, andrebbe forse sfruttato di più. 

 
Dal possibile rigore alla simulazione inventata dall’arbitro Zwayer. Ciro sgobba e corre per 90 minuti, dimostrando di essere in crescita di condizione. Certo la Lazio dovrebbe gestirlo, non può giocarle tutte a tempo pieno. 

 
Ogni volta crea qualcosa di interessante, anche perché a sinistra taglia il campo e varia molto di più la giocata rispetto a quando si muove sulla fascia destra. Anche in fase difensiva dimostra la continuità mai avuta in passato. La maturazione con Sarri è completa. 

Roma: vittoria e passaggio del turno. Alla Lazio basta il pari per gli ottavi di Conference

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