Clamoroso Pirlo: “Morata è svenuto dopo Porto-Juve”

OPORTO (Portogallo) – Una sconfitta che brucia per la Juve. Un gol subito dopo 61 secondi dall’inizio del primo tempo, un altro dopo 18 dal fischio d’inizio del secondo. Due ingenuità in fotocopia che hanno condizionato la partita della squadra di Andrea Pirlo, che ha commentato così il risultato al termine dell’incontro: “L’approccio è diventato sbagliato dopo il primo minuto. Quando prendi un gol così dopo un minuto è normale che un po’ di paura ti viene, ti mancano le sicurezze che non dovrebbero mai mancare. I ragazzi si sono abbattuti, non è l’inizio che volevamo fare. La partita era questa, lo sapevamo che loro sono molto bravi a chiudersi e dopo quel gol è stato ancora più difficile“.

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Pirlo sulle condizioni di Morata

Adesso ai bianconeri servirà una rimonta nel match di ritorno in programma il 9 marzo a Torino, cercando di recuperare le energie: “Stanchezza è normale che ci sia dopo tante partite, non è facile mantenere lo stesso ritmo e la stessa attenzione. Ma quando giochi un ottavo di finale non deve succedere. Fortunatamente ci siamo rimessi in pista per il ritorno con il gol di Chiesa“. Sulle condizioni dei giocatori acciacciati, l’allenatore bianconero ha risposto così: “De Ligt solo un crampo, Chiellini un risentimento al polpaccio, Morata non stava bene prima della partita ed è stato male anche adesso quando è terminata. Un po’ incerottati ma dobbiamo cercare di recuperare. Perché Kulusevski dall’inizio? Morata non stava bene, è qualche giorno che non è al meglio, da quando è tornato dall’influenza non si è più ripreso. È entrato nel momento del bisogno ma alla fine del match si è dovuto sdraiare, ha avuto uno svenimento, è stato un po’ male. Diciamo che era un po’ al limite”.

L’analisi dell’incontro

Pirlo torna poi a parlare del match: “Purtroppo abbiamo fatto il gioco loro, sapevamo che si sarebbero difesi bene. Peccato perché avevamo le possibilità di fare meglio. L’avevamo preparata per cercare la profondità sia con gli attaccanti che con gli esterni. Ma quando tocchi troppe volte il pallone, perdi il tempo e li fai rientrare. Dovevamo essere più lucidi e rapidi nel farli girare da una parte all’altra. Non eravamo molto intellingenti nel capire le fasi della partita che stavamo affrontando”. Poi sulla maledizione degli andata degli ottavi: “Io parlo per me e per la partita di questa sera. L’avevamo preparata bene, diversa da quella che si è prospettata durante la partita. Non era l’atteggiamento che volevamo imporre, ma quando subisci subito gol diventa dura. Nelle ultime partite non avevamo mai subito gol e noi gliela abbiamo servita su un piatto d’argento. A quel punto diventa tutto più complicato“.

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