City, offertona per Kane: 117 milioni. Ma il Tottenham…

Gli Spurs partono da 175 milioni di valutazione Da Manchester disposti a inserire Jesus o Sterling

Dal nostro corrispondente Stefano Boldrini

21 giugno – londra

Mercato e messaggi alla nazione. Harry Kane reclama una doppia copertina: personale (il futuro) e generale (l’Inghilterra). Il Daily Star rivela in esclusiva: il Manchester City è pronto a fare un’offerta modello prendere-o-lasciare di 117 milioni di euro al Tottenham per il centravanti inglese, con affare da definire dopo l’Europeo.

Piccolo problema: il presidente degli Spurs, Daniel Levy, chiede 175 milioni e la differenza al momento sembra troppo larga per pensare a un accordo. Il punto d’incontro potrebbe essere trovato entro una forbice tra 145 e 150, ma non sarà facile e soprattutto richiederà un lavoro in profondità. Daniel Levy è un negoziatore duro e in questa vicenda ha un alleato importante: il contratto di Kane. È valido fino al 2024. Il Tottenham tratta da una posizione di forza, anche se la volontà del giocatore di andare via può costringere Levy a concedere più di qualcosa.

scenario

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Il destino di Kane balla in un triangolo: i due club di Manchester e il Paris St. Germain, dove potrebbe ricongiungersi con Mauricio Pochettino, manager degli Spurs dal 2014 al 2019. Dal punto di vista tecnico, United e Psg devono però anche rivedere qualcosa all’interno delle loro squadre, dove abbondano i grandi attaccanti, mentre nel caso del City, dopo l’addio di Sergio Aguero, Kane sarebbe un colpo di grande livello. Non solo: Pep Guardiola può mettere sul piatto contropartite interessanti: uno tra Gabriel Jesus e Sterling, più probabile il primo.

messaggio

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L’Europeo non dovrebbe incidere sulla valutazione di Kane. L’avvio è stato deludente, ma le sue qualità sono indiscutibili. Harry ha rialzato la testa dopo le critiche di queste ore, spiegando che la situazione di mercato non lo sta condizionando nelle prestazioni con la nazionale: “Comprendo le speculazioni da parte dei media, ma posso garantire che nella mia testa in questo momento c’è solo l’Inghilterra. Mi è capitato altre volte di non segnare per due gare di fila. Non è la fine del mondo, ma nei tornei brevi queste cose assumono una dimensione diversa. Non facciamoci prendere dal panico, bisogna avere pazienza. I tifosi inglesi devono avere fiducia. Il primo obiettivo era qualificarsi e siamo a buon punto. Contro la Repubblica Ceca possiamo vincere e superare il turno da primi nel girone. Un traguardo importante. E rassicuro tutti: io sto bene”.

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