Cile nella bufera: festino proibito per Vidal e altri sei? Lasarte minaccia l’addio

I media sudamericani parlano di un presunto party hot a cui avrebbero partecipato il centrocampista nerazzurro e altri sei titolari nella notte tra sabato e domenica. Il tecnico potrebbe presentare le dimissioni, nel frattempo la federazione tace

Non c’è pace per il Cile. Dopo le polemiche per il tampone positivo di Vidal al suo arrivo in patria, un altro scandalo scuote la squadra di Lasarte a poche ore da un’importante sfida contro l’Uruguay (domani alle 23). Stando a diversi media sudamericani, almeno sette giocatori, peraltro tutti titolari, sarebbero stati pizzicati durante un festino organizzato nella notte tra sabato e domenica nelle stanze dell’hotel che sta ospitando la delegazione cilena. Novità potrebbero arrivare nelle prossime ore, quando il tecnico Lasarte si presenterà davanti ai microfoni per la conferenza stampa di rito.

festino hot

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Secondo indiscrezioni, al party proibito avrebbero presenziato diverse donne e i giocatori coinvolti (in assoluta violazione del rigido protocollo sanitario imposto dalla Conmebol per contenere il rischio di contagi) sarebbero Vidal, Medel, Aranguiz, Vargas, Maripan, Meneses e Galdames. A denunciare il fattaccio, su cui ancora la federazione non si è pronunciata, sarebbero stati alcuni clienti dell’hotel, infastiditi dall’eccessivo rumore a notte inoltrata. Secondo DirectTV, che cita fonti interne alla federazione, il tecnico Lasarte avrebbe chiesto la testa dei sette giocatori coinvolti in cambio della permanenza su quella panchina che occupa da quattro mesi scarsi. Per contro, in attesa di fare luce sul presunto fattaccio, la federazione avrebbe chiesto al tecnico uruguaiano di restare almeno per guidare la squadra contro l’Uruguay.

il precedente

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Per Vidal e Medel non sarebbe il primo scivolone di una coppa che regala più polemiche che altro. Qualche giorno fa – come ha confermato la federazione – ai due è stata rifilata una multa di 30 mila dollari per aver fatto entrare in ritiro un barbiere di fiducia, con tanto di foto postate sui social. In quel caso la violazione della “bolla sanitaria” è costata solo una multa, ma se il presunto festino fosse confermato sarebbe tutt’altra storia. A rischiare è anche la Roja, che potrebbe essere castigata dalla Conmebol per aver ripetutamente violato il protocollo sanitario.

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