Chili, centimetri e tecnica: Belgio più prestante, ma l’Italia…

La sfida dei quarti analizzata con i dati fisici dei protagonisti. l più pesante? Vince il gigante Lukaku

dal nostro inviato Marco Pasotto

29 giugno – FIRENZE

La prima immagine che si affaccia inevitabilmente minacciosa nei pensieri di casa nostra è Lukaku. Lukaku che difende palla, si gira, parte in progressione e hai voglia ad aggrappartici, quanto meno per rallentarlo: ti porta via con sé. Il Belgio, però, non è soltanto Romelu. E’ stato giustamente descritto come una squadra tecnica – e ci mancherebbe altro visto che ha piazzato la bandiera sulla vetta del ranking Fifa –, ma allo stesso tempo fisica. Muscolare, si dice in questi casi. Ovvero una caratteristica che non è molto di moda a Coverciano.

Mancini ha fatto scelte piuttosto chiare nello scremare i magnifici ventisei: tanto trasformismo (ovvero la necessità, per diversi uomini, di saper giocare in almeno due posizioni diverse) e un tasso di qualità che deve restare sopra un certo coefficiente garantito. L’Italia dei muscoli appartiene alle scorse generazioni, e allora in una gara secca dove le variabili sono parecchie, la domanda ci sta tutta: è messo meglio chi ha prestanza fisica, o chi ricama di fino?

Forbice contenuta

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La fine ingloriosa che ha fatto la Francia dell’eccellenza qualitativa serve da monito a tutti, ma noi non siamo un collettivo che poggia su tanti solisti: siamo un collettivo che poggia soltanto sul collettivo, altrimenti non ci saremmo tuffati nei quarti con due gol di altrettanti subentrati. E siamo un collettivo mediamente “leggero”. Quanto meno dalla cintola in su. Altezza e centimetri: sono i primi parametri che vengono riportati nelle biografie di un calciatore. Siamo andati a curiosare nella rosa italiana e belga per verificare – quanto meno in termini puramente statistici – quanto è larga la forbice fisica fra noi e loro. E abbiamo scoperto che, tutto sommato, ci si poteva attendere decisamente di peggio. Partiamo dalla statura, con il dato complessivo (sono stati presi in considerazione soltanto i giocatori di movimento). Gli uomini di Martinez ci guardano dall’alto al basso, sì, ma davvero per poco: 183 centimetri contro 180,9. Insomma, ne ballano due. In casa belga la torre più alta è Vanaken (194 cm), finito in tribuna tre volte su quattro. Poi Meunier, abile a sgommare via in fascia nonostante i suoi 191 centimetri. Quindi il metro e 90 di Lukaku e poi Vertonghen, difensore centrale alto 1,89. Da noi spicca Acerbi (192 cm), seguito da Bonucci e Bastoni (190), Chiellini e Pessina (187). I due juventini contro Lukaku: questa sì che si preannuncia una sfida all’ultimo muscolo.

Pesi leggeri

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Dalla parte opposta della classifica, i nostri brevilinei sono noti: abbiamo i 163 centimetri di Insigne, i 165 di Verratti, i 172 di Raspadori, uno in più per Florenzi e tre in più per Barella. In casa belga il meno slanciato è Mertens (169 cm), seguito da Doku e Trossard (171) e dai fratelli Hazard (175). Non sfuggirà il fatto che i tre più piccini non facciano parte dell’undici di riferimento di Martinez. E passiamo al peso. Anche in questo caso il dato complessivo non scava un solco: l’Italia si assesta su 73,4 chilogrammi contro i 76,6 del Belgio, dove il più “ben messo” è Lukaku (93), seguito da Meunier (90). Tra gli azzurri comanda Acerbi (88), poi Chiellini e Bonucci (85), Di Lorenzo (83) e Cristante (80). I pesi leggeri ovviamente sono individuabili con facilità: il più light è Insigne con i suoi 59 chili, seguito da Verratti (60), Emerson (63), Jorginho (65) e Florenzi (67). In casa belga troviamo davanti a tutti Mertens e Trossard (61), quindi Doku (66) e De Bruyne (68). Premettendo che ci sono diversi dubbi da una parte e dall’altra, si può provare anche a fare una proiezione sulle ipotetiche formazioni titolari di venerdì a Monaco. Se il Belgio fosse quello visto con il Portogallo (quindi con De Bruyne e Eden Hazard miracolosamente recuperati), la statura media sarebbe 183,2 e il peso 78,8. Si scenderebbe a invece 182,5 cm e 77,6 kg con dentro Mertens e Carrasco. Per quanto ci riguarda, ipotizzando per esempio Chiellini per Acerbi, Locatelli al posto di Barella e Chiesa per Berardi, viaggeremmo su una media di 179,9 centimetri e 75,2 chili. Insomma, la differenza c’è, ma non è così angosciante. A patto di usare bene la tecnica.

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