Chievo, Carpi, Novara e Samb: il rischio esclusione è altissimo

Corsa disperata per convincere la Covisoc che le rateizzazioni dei debiti con il Fisco sono in regola

Malgrado lo stupore e l’ottimismo manifestato dalle società bocciate dalla Covisoc, la situazione sembra molto più pesante. A cominciare da quella del Chievo in B, per arrivare a quella delle società di C: il rischio esclusione sembra molto probabile.

SERIE B

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Il Chievo, all’indomani della bocciatura, ha agito come se nulla fosse, annunciando il nome del nuovo allenatore e partendo per il ritiro. La società in effetti si è prodigata per mettersi in regola e la sua domanda di iscrizione è stata l’ultima ad arrivare, in extremis, con le pendenze rimaste (stipendi ecc…) tutte sanate. Il problema con l’Agenzia delle Entrate però non sarebbe stato sistemato a dovere. La questione è complicata, ma in sostanza il Chievo aveva già in atto una rateizzazione del debito e non avrebbe pagato alcune rate: dopo aver rimediato negli ultimi giorni ai pagamenti, avrebbe voluto ripristinare quell’accordo, che però per il Fisco sarebbe stato ormai decaduto. Da qui la bocciatura, senza considerare che l’esposizione del club sarebbe molto consistente: si parla di 20 milioni. Pare che la Covisoc, nei giorni scorsi, abbia cercato di avvisare la società del problema, senza però avere risposta. E quindi, una volta ricevuta la domanda, non ha potuto fare altro che escludere il club. Che ora dovrà dimostrare alla stessa Covisoc di avere ragione, oppure in seconda istanza cercare di far valere le sue ragioni al Collegio di Garanzia del Coni, ultimo step per questo tipo di giudizi.

SERIE C

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La sola Paganese ha una situazione risolvibile (è la stessa già discussa e superata in passato). Molto più complicati i casi di Carpi, Novara e Samb, sempre legati alla proposta di rateizzazione dei debiti con il Fisco. La Covisoc, informalmente, ha segnalato per tempo i problemi ai club interessati, ma evidentemente non è stato posto rimedio. Il Carpi ha un accordo ritenuto troppo lungo nel tempo, Novara e Samb hanno presentato una compensazione con crediti di aziende dei proprietari. La sola Samb, reduce da fallimento e con una nuova proprietà, sembra un caso limite. Gli altri due no. Va detto che questo tipo di situazioni, nel mondo dell’impresa, sono normali e accettate, ma nel calcio no. I ricorsi delle società verteranno su questo punto: difficilmente la Covisoc cambierà idea e dovrebbe confermare le bocciature alla Figc, che nel Consiglio di giovedì agirà di conseguenza. I successivi ricorsi al Coni (si dovrebbe fare in tempo a discuterli entro il 27) saranno l’ultima speranza: ma il Collegio di Garanzia potrà dire che le leggi dello Stato prevaricano quelle della Figc?

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