Chiesa: “Siamo tutti titolari. E facciamo bene a sognare…”

Lo juventino potrebbe partire dall’inizio domenica contro il Galles. “Mancini ci chiede di essere sempre pronti e io lo sono. Siamo tutti pronti per giocare. Domenica occhio a Bale”

dal nostro inviato Marco Pasotto

18 giugno – FIRENZE

Non sarà un tris calato contro la Primavera della Cremonese a convincere l’allenatore, ma di certo non guasta. Sono segnali di vitalità, rabbia agonistica e capacità di stare dentro il progetto tattico che lucidano le ambizioni e richiamano comunque lo sguardo del tecnico. Federico Chiesa quel tris l’ha calato al momento giusto, ovvero a una manciata di ore dalla sfida al Galles. E le possibilità di vederlo in campo dal primo minuto domenica pomeriggio all’Olimpico sono concrete. Se Locatelli è il “quarto titolare” in mediana, Federico può senz’altro essere considerato il quarto titolare nel tridente d’attacco. Il problema – se di problema si può parlare – di questa Italia, è che tutto funziona così bene da rendere complicata anche solo l’idea di apportare variazioni al copione. Stavolta, però, per Mancini la faccenda è un pelo più semplice. Perché essere già in possesso del pass per gli ottavi permette una gestione più ragionata e meno vincolata alle esigenze del risultato. Chiesa domenica dovrebbe prendere il posto di Insigne e per uno come lui, abituato a comparire negli schieramenti iniziali con il club, dev’essere un po’ strano partire in seconda linea.

CURIOSITÀ

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“E’ ovvio che si spera sempre di giocare, ma accetto le decisioni dell’allenatore e mi faccio trovare pronto quando decide di impiegarmi – riflette con ovvietà Federico –. Ho tanta voglia di lasciare il segno, ma prima devo pensare alla prestazione per la squadra. Come vivo la situazione di ballottaggio? Il mister ci chiede di essere sempre pronti, e io lo sono. Siamo tutti titolari, tutti pronti per giocare”. E’ il concetto della multi-titolarità che torna, ancora una volta. Una delle condizioni più belle che è capace di esibire questa Nazionale. “Mancini prende in considerazione tutti i convocati. Non ci sono undici titolari, ma ventisei. Ognuno è importante per raggiungere l’obiettivo”. Che non è qualcosa di sperduto nelle nebbie dell’incertezza, ma qualcosa che vaga molto concretamente nelle teste degli azzurri. “Facciamo bene tutti a sognare. Siamo qua per arrivare fino in fondo e raggiungere questo grande sogno – sorride Chiesa –. Per arrivare fino in fondo occorre affrontare le più forti e noi siamo arrivati a un punto di maturità tale da potercela giocarcela con tutti. Nessuna paura, anzi: sono desideroso di affrontarle per verificare a che livello siamo arrivati”.

DUTTILE

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Lui intanto cercherà di migliorare anche i numeri personali in azzurro. Perché Federico arriva da una stagione di alto livello con la Juve, ma con la Nazionale fin qui ha messo a segno soltanto un gol in 27 uscite. “E’ vero, con l’Italia segno poco e c’è da migliorare, ma proseguendo su questa strada tutto arriverà”. L’ultima da titolare risale al 28 marzo contro la Bulgaria, largo a destra, con Belotti in mezzo e Insigne sull’altra sponda del fiume azzurro. Gli ultimi minuti invece sono quelli dell’altro ieri contro la Svizzera, una ventina, da seconda punta dietro Immobile nel 3-5-2 varato proprio nell’ultima parte di gara da Mancini per respingere definitivamente gli avversari. Destra, sinistra, al centro: Federico può piazzarsi ovunque ed è la famosa duttilità che Mancini ricerca nelle sue convocazioni. “Dove mi mette il mister, gioco”, sorride Chiesa. A proposito di allenatori: “Allegri non l’ho ancora sentito, ma voglio ancora ringraziare Pirlo per la stagione passata. Mancini? E’ lui ad aver portato entusiasmo, elettricità ed energia. Questa bellissima atmosfera è merito suo. Ma occhio al Galles, ho visto una squadra forte e molto tenace che ci darà battaglia. Hanno giocatori molto importanti, uno su tutti Bale”. Federico dedica anche un pensiero a Boniperti, scomparso nella notte: “A nome di tutta la squadra condoglianze alla famiglia, abbiamo perso un’icona del calcio italiano e mondiale”. La Figc ha chiesto alla Uefa di poter giocare con il lutto al braccio contro il Galles. Infine, una dedica a Eriksen: “Qualcosa che ci ha colpito tutti. Mi ha portato a ripensare a momenti brutti, ad Astori, ma il lato positivo è che Christian sta bene”.

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