Chiesa, De Ligt, Sandro e Dybala: così hanno sfruttato la sosta per cambiare la Juve

Non solo lavoro sulla forma fisica, ma anche prove tattiche, per entrare nei meccanismi di Pirlo: a ottobre Morata svoltò così

La metamorfosi di Alvaro Morata, fuori dai meccanismi nella sua prima uscita bianconera a Roma, e poi sempre decisivo dopo, è avvenuta durante la prima pausa per le nazionali. Allora non convocato, lo spagnolo ebbe il tempo per allenarsi con continuità (in una fase anche dentro la “bolla”), per lavorare sulla tattica e per capire quelli che lui stesso definì i “nuovi compiti, completamente diversi da ciò che mi veniva chiesto prima”. In questa stagione complessa, senza precampionato e con pochissimi allenamenti di gruppo a disposizione, Andrea Pirlo e i giocatori devono sfruttare anche queste opportunità per un lavoro singolare da inserire in un progetto complessivo. In tale contesto, la sosta che si è appena conclusa potrebbe essere stata determinante per quattro giocatori, fra i pochi rimasti a Torino, che potrebbero diventare determinanti nel cambiare ulteriormente la Juve e, almeno nei progetti bianconeri, dare la spinta per un effettivo decollo. Chiesa, Alex Sandro, De Ligt e Dybala non hanno dovuto lavorare solo sulle rispettive condizioni fisiche, ma anche su “faldoni” tattici.

Chiesa

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Federico è stato il più impiegato dei quattro: ha giocato con discreta continuità da quando è arrivato, trovando anche alcune giocate decisive. Il suo potenziale però è stato sfruttato solo in parte. Questi giorni dovrebbero essere serviti per studiare al meglio tempi e movimenti su entrambe la fasce, con i piedi molto vicini alla linea laterale. Da migliorare la fase di smarcamento (ma anche l’automatismo dei centrocampisti nel cercarlo) e da affinare le scelte quando la palla è fra i piedi. Pirlo gli chiede di provare sempre la giocata per saltare l’uomo, ma nel recente passato è finito spesso in un imbuto di difensori, perdendo palla.

Alex Sandro

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Il brasiliano insegue invece il debutto stagionale , dopo l’infortunio muscolare. La condizione è tutta da trovare, ma intanto è tempo di prendere confidenza con il doppio ruolo che gli chiederà il tecnico: esterno sinistro con un terzino dietro (se dovesse giocare con Danilo alle spalle) o terzo centrale in fase di impostazione e terzino puro in fase difensiva. Da oliare soprattutto le scalate difensive e le scelte quando la palla passa per i suoi piedi dopo una partenza dal basso. Trovando forma e abitudine al ruolo può diventare un prezioso equilibratore, come Cuadrado, rendendo possibile così anche schierare un uomo prettamente offensivo sulla corsia di destra (Kulusevski o lo stesso Chiesa).

De Ligt

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L’atteso rientro di Matthijs arriva nel momento giusto, vista la contemporanea assenza di Bonucci e Chiellini. L’olandese dovrebbe partire da perno centrale, per l’assenza di Leonardo, ma nella sosta ha probabilmente lavorato anche sulle altre possibili collocazioni (centro-destra o centro-sinistra). Dovrà garantire, oltre alla copertura della porta, anche fluidità nella circolazione di palla e qualche lancio. Quando poi torneranno Bonucci e Chiellini per vedere i tre big insieme De Ligt bisognerà modificare qualcosa nel’assetto, oppure provare De Ligt adattato da terzino. Ma non sembra una mossa già all’ordine del giorno.

Dybala

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Ultimo, in questo breve elenco, arriva uno degli uomini potenzialmente più importanti per la Juve. Paulo deve in primis tornare a stare bene, condizione necessaria per veder sbocciare le sue grandi doti. Però l’argentino deve anche prendere confidenza con quei cinque “corridoi” verticali d’attacco che sono l’idea base nell’occupazione offensiva degli spazi di Pirlo. La Joya ha bisogno di lavorare nel nuovo contesto per capire dove trovare palloni e spazi, senza finire col “pestarsi i piedi” con i compagni, facilitando i compiti delle difese. Se la sosta sarà servita anche a questo, la Juve ripartirà con molte armi in più.

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