Chiesa-Bernardeschi: stesso nome, stesso destino? La Juve spinge

Entrambi si chiamano Federico, entrambi ali, entrambi stelline in viola, il secondo arrivò alla Juve tre anni fa spinto dall’ambizione. Farà lo stesso anche il primo? Storia di due gemelli diversi

Dal mercato al futuro, la nuova Juve di oggi è sempre più una questione di fede. Non solo in senso figurato. Da una parte c’è la grande scommessa in panchina con Andrea Pirlo, dall’altra il grande obiettivo di mercato degli ultimi giorni: Federico Chiesa. Stesso nome, stesso percorso di crescita e, nei piani dei dirigenti bianconeri, stesso destino di Federico Bernardeschi, che nel 2017 traslocò da Firenze a Torino spezzando il cuore della tifoseria viola. Una tifoseria di cui Bernardeschi era idolo proprio come lo è oggi Chiesa.

QUESTIONE DI IDENTIKIT

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Non a caso a Firenze si teme per l’ennesimo “tradimento”. Da Baggio a Bernardeschi, di smacchi se ne sono vissuti tanti e vedere Chiesa in maglia bianconera sarebbe un altro pugno allo stomaco per il popolo viola. Ma la Juventus punta decisa su un giocatore che possiede l’identikit perfetto del profilo tracciato dalla dirigenza: giovane, italiano e dotato di talento e prospettiva. Chiesa, da parte sua, è mosso dall’ambizione di misurarsi in Europa e, nonostante il forte legame costruito con Firenze e il popolo viola, non rifiuterebbe una chance alla Juve. Esattamente come non fece Bernardeschi nell’estate 2017, spiegando di essersi fatto guidare dall’ambizione. “Consigli a Chiesa? Lui sa bene cosa è meglio per il suo futuro, non ha bisogno di consigliarlo. Io ho scelto la Juve da solo, con la mia testa, e sono felice di averlo fatto. Lui ha bisogno di tranquillità per fare lo stesso”, si è limitato a dire qualche mese fa, quando il nome di Chiesa è tornato a essere insistentemente accostato alla Juve.

VECCHIA COPPIA

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D’altra parte, il giudizio sul giocatore (e soprattutto amico) sarebbe stato scontato. Entrambi sono cresciuti nelle giovanili viola, seppur in categorie differenti. Entrambi sono esplosi nella stagione 2016-17 agli ordini di Paulo Sousa, che promosse Chiesa in prima squadra plasmando una promettente coppia di esterni con Bernardeschi. Fu l’unica stagione che i due condivisero in campo, ma si rivelò lo stesso trampolino di lancio. Chiesa a destra e Bernardeschi a sinistra (salvo qualche raro spostamento al centro) spiccarono il volo, conquistando i cuori dei tifosi viola e attirando l’attenzione della Juve. Bernardeschi sbarcò a Torino al termine di quell’annata, Chiesa potrebbe fare altrettanto a tre anni di distanza, per rispolverare (chissà) l’accoppiata dei tempi in maglia viola.

GEMELLI DIVERSI

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Le analogie tra i due sono tante, ma non vuol dire che i due siano uguali. Al contrario. Se Chiesa si è sempre distinto, anche nelle giovanili, per dinamismo, rapidità e intensità, Bernardeschi fu sempre considerato il classico numero 10 dal sinistro potente e raffinato, tanto che quando entrò nelle giovanili viola nel 2004 venne ribattezzato “Brunelleschi”. Caratteristiche sia tecniche che fisiche diverse, ma il ruolo di esterno offensivo ha calzato bene a entrambi. Di sicuro, nel caso la Juve riuscisse a mettere le mani su Chiesa, sarebbe la soluzione più probabile, con Chiesa a destra e Bernardeschi a sinistra (anche perché il tecnico bianconero ha chiarito di non vedere quest’ultimo come trequartista). A entrambi verrebbe chiesto di correre lungo tutta la fascia, e per entrambi sarebbe una sfida: quella di Chiesa per il salto di qualità in una squadra che gli consenta di lottare per obiettivi importanti, quella di Bernardeschi per dimostrare di poter finalmente trovare una dimensione (e una precisa collocazione) nella Juve.

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