Chiellini: "Il problema non è Pirlo, ma la Juve"

INVIATO A PARMA – Giorgio Chiellini, capitano azzurro domani sera contro l’Irlanda del Nord, ha parlato in conferenza stampa sottolineando l’importanza della prima sfida di qualificazione al Mondiale del 2022.

Tra poco più di due mesi ci sarà l’Europeo, ma adesso ci sono tre gare in pochi giorni e in autunno ci saranno le finali di Nations League. Con tanti impegni così ravvicinati e importanti la concentrazione può essere quella giusta subito?
Nell’ultimo anno di normale c’è stato poco e ora c’è questo accavallarsi di impegni. Non credo che rischiamo di sottovalutare la partita perché pochi anni fa ci siamo scottati (riferimento alla mancata qualificazione a Russia 2018,ndr) e molti di noi c’erano in quel gruppo… Nella qualificazione per un Mondiale non puoi sbagliare e non sono preoccupato dall’approccio alla gara contro l’Irlanda. Anche le prossime due gare non saranno semplici, ma adesso pensiamo solo a questa contro un’avversaria tosta che può imbrigliarci. Dal punto di vista tecnico non sarà facile, ma dal punto di vista mentale l’Italia è matura e sa l’importanza dell’appuntamento. E anche se tra due mesi giocheremo l’Europeo, non ci faremo distrarre.

Ha sentito le parole di Nedved? E’ preoccupato dal momento della Juventus?
La squadra non ha fatto come si sperava finora, ma il problema non è di Pirlo, ma della Juventus in generale. Io devo rispondere sulla nazionale anche pert in questi giorni hanno parlato in maniera esaustiva Nedved e Paratici: hanno chiarito molto bene la situazione e non devo aggiungere altro.

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Vuole esserci al Mondiale nel 2022?
Comincio questo percorso e non penso lontano. Vivo alla giornata perché mi sento bene. Questo discorso lo avevo fatto anche contro la Polonia all’inizio delle qualificazioni alla Nations League. Stare con questo gruppo mi piace perché è un ambiente bello. Che sia per una o dieci partite ti dà tanto. E questo indipendentemente dai momenti con la Juve: tutti vogliono andare con la nazionale perché questo ambiente è magico, ti rigenera, ti dà tranquillità.

Cosa teme di più dell’Irlanda?
La loro fisicità e il fatto che non sarà facile scardinarli. Non lo dico solo io, ma lo dice il loro percorso di qualificazione visto che hanno messo in difficoltà Olanda e Germania. Se fai quello che devi fare, li metti in difficoltà perché qualcosa a livello tecnico a loro manca. Non ci vediamo da quattro mesi e un po’ di ruggine ci sarà perché ci siamo allenati poco o niente. Mentalmente dovremo essere bravi ad adattarsi alla partita e a reagire se inizialmente ci sarà un po’ di difficoltà.

Cosa le piace di più di questa Italia?
Questo gruppo sta crescendo rispetto a due anni fa quando abbiamo iniziato un percorso. Rispetto ad allora tanti elementi sono stati cambiati per vari motivi e c’è stata un’intercambiabilità notevole. Ci sono giocatori cardine, ma anche quando sono mancati Jorginho, Verratti e Bonucci la squadra è sempre andata avanti. E questa è la cosa più bella dell’Italia.

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Quali sono i progressi maggiori che avete fatto? Soprattutto i giovani…
L’Italia è cresciuta in tutto: nell’aiuto reciproco, nell’ingresso dei nuovi ecc. Questa nazionale mi farà impazzire ancora di più nel quadriennio 2022-2026 quando tanti di questi ragazzi saranno ancora più maturi. C’è voglia di confrontarci con le grandi: contro l’Olanda abbiamo già fatto bene in Nations League, sia all’andata sia al ritorno quando loro hanno cambiato modo di giocare. A giugno sfideremo le altre grandi e vedremo come andrà perché non c’è stata la possibilità di fare amichevoli. Questa squadra ha tutto per far bene all’Europeo e speriamo di iniziarlo a Roma. Il presidente sta facendo di tutto perché questo sia possibile e noi ci auguriamo che sia possibile.

Pensa che Bonucci sia il capitano giusto a cui consegnare la fascia in futuro, sia in Nazionale sia alla Juventus?
Leo è già di fatto un capitano della Nazionale e della Juventus perché nell’ultimo anno sono stato infortunato.

E’ questo il peggior momento in cui arriva in Nazionale dopo anni di trionfi alla Juventus?
No, ho vissuto momenti peggiori e ora vedo tanta luce.

Che effetto le ha fatto leggere la lettera di Prandelli?
Mi è dispuaciuto. Non mi ha sorpreso del tutto perché dopo Benevento le sue parole mi avevano fatto pensare. Conoscendolo, sapevo che qualcosa stava succedendo, che le sue parole erano sentite e venivano da dentro. Non conosco i motivi e gli ho mandato un messaggio con un abbraccio alla persona per i due anni insieme. Spero che il disagio passi e che apprezzi il calcio, la Fiorentina e tutto il resto, al di là della carriera da allenatore. Questo disagio fa male per la persona che è e che tutti abbiamo conosciuto.

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