Chi prenderebbe il posto della Salernitana? Sulla carta il Benevento, ma…

Il club di Vigorito si è detto pronto a subentrare. Però alla finestra ci sono altri due club

Se Salerno vive questa lunga attesa in apnea, ci sono altre piazze importanti alla finestra che seguono con la massima attenzione le complesse vicende societarie del club granata.

Il Benevento

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La più interessata è senza dubbio quella di Benevento. Basta dare un’occhiata al regolamento per comprendere il motivo. Si legge infatti all’articolo 49 comma 5 delle Noif: “In caso di vacanza di organico nei campionati professionistici rispetto al numero che ogni lega ha individuato (…) determinatasi all’esito delle procedure di rilascio delle Licenze Nazionali o determinatasi per revoca o decadenza dalla affiliazione o mancanza di requisiti per la partecipazione al Campionato, gli organici si integreranno attraverso la procedura di riammissione delle migliori classificate tra le società retrocesse della stessa Lega”. Il caso della Salernitana rientrerebbe infatti nella “mancanza di requisiti per la partecipazione al campionato” ed è dunque più che comprensibile che l’ultima delle retrocesse in Serie B al termine della scorsa stagione, il Benevento, frema. Le notizie arrivate ieri dalla Federcalcio hanno scaldato gli animi, ma al momento non c’è nessuna nuova comunicazione ufficiale. Si resta alla nota diffusa nei giorni scorsi, in cui il presidente Oreste Vigorito esprimeva “tutta la propria solidarietà alla Salernitana, con l’auspicio che possa formalizzare al più presto la regolare iscrizione”, ma allo stesso tempo faceva presente “che nella ipotesi di mancata regolare partecipazione del citato club alla stagione calcistica 2021/2022, in attuazione delle norme e regolamenti esistenti, la partecipazione alla stessa spetterà di diritto alla scrivente società”. L’avvocato Eduardo Chiacchio, legale del club, sta monitorando la situazione, ma prima di ogni mossa si deve attendere il Consiglio federale del 7 luglio.

Le altre

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Il Benevento però non è l’unico club in attesa. Sebbene le norme parlino chiaro, il caso della Salernitana è talmente particolare da lasciare margini di manovra (e speranza) anche ad altri. A partire dal Cittadella, sconfitta nella finale playoff dal Venezia. “Siamo alla finestra – spiega il direttore generale del club Stefano Marchetti – se ci sarà modo di fare qualcosa non ci tireremo indietro. Bisogna però capire prima di tutto come finirà la vicenda Salernitana, quindi chiarire i metodi di ammissione-ripescaggio. Di certo seguiamo la cosa, vedremo come si svilupperà. È inutile mettere il carro davanti ai buoi”. Vero, ma come si diceva l’unicità delle circostanze (una doppia proprietà nella stessa categoria con tanto di intervento di un trust) non può che far gola. Stiamo parlando infatti di un’anomalia mai verificata prima, di un’ipotesi straordinaria tutta da approfondire. Per il momento invece non ha intenzione di muoversi il Monza, che ha chiuso la regular season al terzo posto alle spalle dell’Empoli e appunto della Salernitana. A dispetto di alcune voci diffuse ieri, fonti vicine al club hanno fatto sapere che non è stata presentata alcuna domanda di riammissione né sembra esserci una reale intenzione di andare avanti su questa strada. Che effettivamente, regolamento alla mano, appare molto complessa.

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