Chelsea, una lezione alla Juve

LONDRA – L’Europa riporta la Juventus sulla terra. Non ha storia il big-match di Stamford Bridge, in cui il Chelsea si impone 4-0. Un risultato che consegna il primo posto ai detentori della Champions League, forti di una migliore differenza reti negli scontri diretti (avevano perso 1-0 all’Allianz Stadium). Per il piazzamento in funzione del sorteggio agli ottavi saranno decisivi gli ultimi 90′, ma ben difficilmente la squadra di Tuchel fallirà in trasferta con lo Zenit, mentre ai bianconeri resta il Malmoe in casa, con cui giocarsi l’ultima possibilità di arrivare in vetta al girone, posizione che garantisce l’opportunità di non incontrare molte delle big continentali e di disputare in casa la gara di ritorno. La Juventus non perdeva 4-0 in Europa dal 9 marzo 2000, ottavi di finale di Coppa Uefa con il Celta Vigo.

Chiave tattica

Che il Chelsea non sia la Lazio, la Juventus lo capisce subito. La partita scatta con ritmi altissimi, che mettono in difficoltà l’assetto scelto da Allegri: un 4-4-2 con McKennie e Rabiot esterni e con il duo Locatelli-Bentancur al centro. In difesa torna Alex Sandro a sinistra mentre davanti Chiesa affianca Morata. Il passo dei londinesi è asfissiante e avvolgente, tale da impedire il ragionamento al portatore di palla bianconero. C’è sempre un avversario pronto a sbarrare la linea di passaggio oppure a toccare il pallone quel tanto da favorire il recupero. Una situazione tattica in cui, se non si scarica subito verso un compagno, l’autolesionismo è una conseguenza: Bentancur è quello più in imbarazzo di tutti. Chelsea immediatamente arrembante in area con Kanté e Chilwell e letale, come suo solito, su calcio piazzato: Chalobah (25′) è pronto a deviare sottomisura da angolo dopo un controllo sospetto di Rudiger, che si aggiusta la palla con la mano. Un episodio che il Var non considera punibile.

Juve sconfitta dal Chelsea 4-0: i tifosi si scatenano sui social

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Crollo bianconero

La Juventus prova a reagire, ma Morata è poco fortunato: il suo pallonetto, su lancio di Locatelli, viene spazzato via sulla linea dal gran recupero di Thiago Silva, straordinario a dispetto dei suoi 37 anni. E la parata di Szczesny, che si allunga su un diagonale da destra di James, è l’anticipo di quanto accadrà nel secondo tempo. Il Chelsea è micidiale nel giro di 120 secondi: all’11 Szczesny nulla può su identico tentativo di James (favorito da una deviazione di testa di De Ligt e perso da Chiesa); al 13′ Loftus-Cheek (subentrato a Kanté) è protagonista di una azione solitaria in area con cui semina i difensori prima di servire palla a Hudson-Odoi per il 3-0. La partita si chiude qui, più per volontà del Chelsea che della Juventus (in cui Allegri toglie Morata e Locatelli per fargli tirare fiato). Infatti, non appena i Blues spingono, sono pericolosi: Szczesny annulla una conclusione di Ziyech, ma nulla può nel recupero su Werner, liberato da un intervento sballato di McKennie. Una serata da dimenticare subito: sabato c’è l’Atalanta.

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