Che squadra si può fare con un sei al Superenalotto

Stasera il montepremi sarà di 250 milioni di euro. Se qualcuno azzeccasse la combinazione vincente potrebbe mettere assieme la sua squadra dei sogni. Noi ne abbiamo azzardata una…

Giulio Di Feo

9 agosto – Milano

“Ci sono più probabilità che caschi un asteroide sulla terra”, dicono gli scienziati. Però siccome gli asteroidi ogni tanto cascano, un biglietto del Superenalotto per l’estrazione di stasera a tempo perso conviene giocarselo. Potreste ritrovarvi con 250 milioni in tasca e un bel po’ di sogni pronti a uscire dal cassetto.

Se tra questi c’è – e c’è di sicuro, quante volte lo avete dichiarato al bar? – comprarsi una squadra che possa vincere, o quantomeno divertire, non avete scuse: adesso si può. Con una premessa: per un livello altissimo non è una cifra incredibile, perché con iniezioni così corazzate tipo City o Psg ci fanno giusto le correzioni e perché a questi poi dovreste pure pagare lo stipendio. Bene, se spendiamo solo di cartellini e troviamo un socio che firmi le buste paga mese per mese, ecco una bozza di squadra partendo da zero. Un bel mix di promesse e gente pronta. Nelle mani giuste può divertire anche più del Superenalotto.

difesa

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Primo passo: il portiere. Serve esperto, bravo coi piedi, un leader che blindi i pali e dia sicurezza a quelli davanti. Parte la telefonata a Parigi: avete già dato Keylor Navas a qualcuno? No, perché nel caso interessa a noi. Niente concorrenza, spogliatoio in mano, come piace a lui. Dieci milioni al Psg, e per lo stipendio pesante si accordi il socio di cui sopra. Poi le fasce. A destra scommettiamo su una locomotiva giovane e tecnica, Vanderson del Monaco: se nel Principato vogliono monetizzare subito, una dozzina di milioni e via (se vogliono tenerselo per passare all’incasso tra qualche anno andiamo a Barcellona e chiediamo il prestito di Sergino Dest).

A sinistra uno che sa giocare, scendere, difendere e segnare, cioè Marcos Alonso: dicono in Spagna che il Barça stia chiudendo a 10, urge rilancio almeno a 12. E visto che al Chelsea non è nei piani, magari accettano. Anche in mezzo esperienza e gioventù, ma soprattutto muscoli. L’Inter che fa con De Vrij? Skriniar non si tocca, ok, ma lui? Mettiamo 30 milioni sul piatto: è quello che occorre, un totem. Di fianco a lui, trattativa sottotraccia per Josko Gvardiol, croato, 20 anni. Sottotraccia perché è uno che nel Lipsia mena, costruisce e all’occorrenza fa pure l’esterno, e per questo lo vuole mezza Europa. Anticipando tutti, chiudiamo a 25.

centrocampo

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Già che parliamo con il Chelsea per Alonso, la buttiamo lì: Jorginho è in scadenza, difficile che rinnovi e poi voi volete uno più giovane. Ce lo mollate a venti? Loro ci pensano, tentennano, alziamo a 25 e il colpo è fatto. Poi direzione Olanda, Eindhoven: nel Psv gioca Ibrahim Sangaré. È alto, tosto, ha piedi discreti, difende, attacca, un universale di centrocampo di quelli che si sentono: anche per lui 25 milioni. Poi apriamo i giornali inglesi. Guardiola: “Spero che Bernardo Silva resti”. Perché, può andare via? Chiamiamo. Ottanta milioni, dicono: esagerati. Offriamo 40, volutamente al ribasso. Bernardo è uno che vuole campo, tanto campo, nel platoon system di Pep rischia di annoiarsi con una partita sì e una no, facciamo leva sulla sua volontà. Si chiude a 60, una via di mezzo. Sono tanti, ma per quei piedi lì…

attacco

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Non è che stiamo scialacquando troppo? Forse sì, e sui gol non si può andare tanto per il sottile. Allora facciamo che un’ala la prendiamo a costo zero: Januzaj, l’ex bimbo prodigio di Ferguson allo United l’anno passato ha portato la Real Sociedad a un passo dalla Champions, a destra ci sta tutto. A sinistra sarebbe stato bellissimo andare su Sinisterra, il colombiano del Feyenoord che è stato l’unico vero posto di blocco tra la Roma e la Conference, ma l’ha già preso il Leeds. Così puntiamo sull’usato sicuro: il Papu Gomez. L’Italia gli piace ancora? Hai voglia. Il Siviglia a 10 milioni ce lo molla? Ha 34 anni e con quei soldi Monchi ti scova la pepita d’oro, quindi accettano. Ora serve la punta: chiediamo al nostro socio se si accolla l’ingaggio di Ronaldo promettendogli un incremento follower ma niente, è restio. E allora: serve uno che faccia gol, che sappia pure inventarli alla bisogna, e che abbia le giuste motivazioni. E ci viene in mente Patrik Schick: a Roma era una specie di Ufo ma gli facevano fare l’ala, in Germania l’anno scorso ne ha segnati 24 e ha il potenziale per fare ancora meglio. Vorrà prendersi il gusto della vendetta? Nel dubbio offriamo 40 al Leverkusen, che dice di sì. Il cassiere fa i conti: è un 4-3-3 da 249 milioni. Quello che resta in beneficenza, tanto con questi qualcosa si può vincere e nel caso ci si rifà coi premi.

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