Che sprint Cuadrado e Dumfries, sfida Loca-Brozo: Juve-Inter, gioca l’algoritmo

Gli indispensabili del derby d’Italia, secondo i numeri: tra i giocatori chiave di Allegri e Inzaghi svettano Dybala e Barella. Con una sorpresa: il valore di Sanchez

L. Bianchin – V. D’Angelo

29 marzo – Milano

Le scorte di miele sono esaurite. Max Allegri prima di Juve-Villarreal ha detto che la Champions è come il miele: attira. Tutti per giocarla superano problemini fisici, recidive, infortuni altrimenti invincibili (e se anche non sono al 100%, si arrangiano con le motivazioni). Juve-Inter sembra avere lo stesso potere. Brozovic, De Vrij e Bonucci, i tre della compagnia del polpaccio, sono guariti insieme: più o meno stesso infortunio e stesso momento per il recupero. E ancora: Chiellini, altro fedelissimo del polpaccio, sta quasi bene, mentre Locatelli durante la sosta ha superato il Covid e Cuadrado, addirittura, è tornato in anticipo dal Sudamerica. Sono nomi pesanti.

Cuadrado, play e dribbling

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Wallabies, società che fa analisi sul calcio con l’intelligenza artificiale, per il derby d’Italia ha calcolato quali sono i calciatori davvero indispensabili per Allegri e Inzaghi, quelli di cui Juve e Inter non possono fare a meno. Il primo nome nella lista di Allegri è Juan Cuadrado, che sarà anche lontano dai picchi del passato ma resta uno dei principali creatori di gioco della Juve – un play delocalizzato in fascia – e uno dei pochi juventini che salta l’uomo. Come due calciatori in uno. E infatti, chi ha creato la migliore palla gol contro il Villarreal? Lui. Chi è il migliore della Juve nei cross? Lui. Esserci o non esserci, questa è la differenza: il piano partita di Allegri e Inzaghi comincia da lui.

Dybala crea per tutti

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Dybala, nella classifica degli indispensabili, è secondo e un po’ stupisce, perché la Juve ha scelto di farne a meno. Certo, guardando le partite si capisce: Paulo condiziona, qualche volta in negativo, spesso in positivo. Passare inosservato, mai. L’algoritmo, che pesa ogni tocco di palla e calcola quanto ogni giocata aumenta la possibilità di segnare, dice che nessuno come Dybala crea palla al piede. Ed è l’unico attaccante nella top 3, esaltato dai numeri come Alexis Sanchez, numero 1 dell’Inter per verticalizzazioni. La questione sarà capire come sta Paulo, di fisico e di testa. Due anni fa, era marzo, si sentiva amato e decideva uno Juve-Inter da scudetto.

Locatelli terza fonte di gioco

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Cuadrado, Dybala, Locatelli. Loca è la terza fonte di gioco, più utile per quantità che per qualità: un distributore automatico di passaggi. La giuria con lui è ancora riunita – può guidare una grande? – però, in una Juve che con i centrocampisti non è quasi mai pericolosa, Locatelli è un riferimento da trequarti e verticalizza per le punte. Piuttosto, dubbio: Allegri tornerà a farlo giocare con Arthur? Anche qui si fa la partita (e Danilo, che in mezzo torna giovane, è pronto a dare un’alternativa).

Brozovic il leader di Inzaghi

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E l’Inter? Prima certezza: esiste un’Inter con Brozovic e una senza. Il croato è il vero insostituibile per Inzaghi, che non ha centrocampisti simili. L’Inter senza di lui non ha mai vinto nei 90 minuti e ha appena pareggiato con Toro e Fiorentina. Marcelo è un catalizzatore di palloni, un play moderno che abbina qualità e quantità: è l’uomo che gioca più palloni e corre di più, unico da quando Spalletti lo ha reinventato regista. Brozo porta geometrie e personalità nell’uscita dal basso, organizza la pressione nel recupero palla. Rispetto al passato va meno al tiro ma, se preso a uomo, è bravo a schiacciarsi sulla linea dei difensori per sfuggire alla marcatura o aprire il buco in mezzo.

Barella corsa ma anche tocco

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E in quel buco spesso si infila Barella, il più insostituibile per i numeri: Nicolò è equilibratore e mezzala d’assalto. A Cagliari veniva esaltato per grinta e generosità, all’Inter ha messo in vetrina anche la qualità nel tocco e gli inserimenti. Il calo dell’Inter è direttamente proporzionale alle prestazioni di Barella, arrivato a marzo quasi svuotato di energie. Nicolò al meglio infatti è contrasti e raddoppi, ma pure uomo assist: in stagione, già 9 passaggi vincenti.

Dumfries, assist e gol

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Ultimo ma non per condizione, Denzel Dumfries. Il suo inserimento nel pianeta Inter è stato lento ma costante. I problemi di lingua sono stati superati grazie all’amico De Vrij, ma la crescita tattica è figlia della voglia di crescere e migliorare di Denzel. All’andata è stato protagonista in negativo, col fallo da rigore ingenuo in coda al match, ma quello di oggi è un giocatore nuovo, devastante quando può accelerare, che ha inserito l’assist nel repertorio e sa chiudere l’azione in area avversaria. Il gol segnato alla Fiorentina spiega tutto.

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